(ANSA) - ROMA, 07 AGO - "Nessun ultimatum" da parte nostra,
ma "la situazione è drammatica" per tutti gli operatori in
concessione. Per questo "ci auguriamo che entro la fine del mese
si trovi una soluzione definitiva, strutturale: il caos non
sarebbe utile a nessuno, né ai balneari né al governo". Antonio
Capacchione, imprenditore pugliese e presidente del Sindacato
Italiano Balneari della Fipe/Confcommercio, ha passato ore
consultandosi con i dirigenti del suo sindacato e di quello di
Fiba Confesercenti per cercare di analizzare "l'inazione del
governo", senza riuscire a darsi una spiegazione. "Ci sfugge
qualcosa, non comprendiamo quello che sta accadendo, è
incomprensibile" dice all'ANSA al termine della consultazione
mentre l'unica speranza per la categoria arriva dalle
indiscrezioni di fonte governativa secondo le quali in una delle
prossime riunioni del Consiglio dei Ministri verrà esaminato e
approvato il provvedimento di riordino delle concessioni
demaniali "al fine di stabilire un quadro giuridico certo per
gli operatori e per le amministrazioni locali".
E getta acqua sul fuoco rispetto alle divisioni degli
operatori, dopo la lettera del presidente di Confartigianato,
Marco Granelli, alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni,
in cui esprime apprezzamento per "l'impegno del governo nel
dialogo con le istituzioni europee" su questi temi. "La
categoria è unita nel chiedere la stessa cosa; credo che tutte
le organizzazioni sindacali abbiano la percezione grave del
fatto che non sia stata risolta la questione da questo governo
che aveva promesso un intervento risolutivo e strutturale. Ma
tutte le organizzazioni sindacali, nessuna esclusa, hanno
chiesto un incontro e manifestato l'urgenza di intervento
normativo". "E noi - aggiunge - non possiamo non evidenziare
l'urgenza di risolvere la questione mantenendo aperta la
mobilitazione".
"Non vogliamo gettare la croce su questo governo visto che
ogni esecutivo, negli ultimi 14 anni, ha prorogato le
concessioni senza mai intervenire. L'unico governo che aveva
fatto qualcosa era stato quello Draghi che aveva messo in campo
indennizzi e prelazioni. Ora è urgente trasformare i risultati
del tavolo tecnico, la cosiddetta mappatura, in una norma
giuridica, visto che anche la Corte di Giustizia ha chiarito che
non si va a gara ovunque... Purtoppo la sentenza del Consiglio
di Stato ha stabilito che entro fine anno bisogna legiferare e
intanto sta intervenendo anche l'Agcom sui comuni. Ma serve una
norma nazionale. Da questo fatto - conclude - non se ne esce".
(ANSA).
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