(ANSA) - FIRENZE, 09 AGO - "Se si potesse prelevare del Dna"
riesumando alcune vittime del Mostro di Firenze, "ci sarebbero
delle possibilità a livello scientifico per fare delle
comparazioni con tutti i Dna disponibili in procura (molti, vi
assicuro) e
che non ci hanno mai resi noti". Lo afferma l'avvocato Vieri
Adriani, legale di parte civile per i parenti della coppia
francese uccisa nel settembre del 1985 a Scopeti di San
Casciano, rispetto alla nuova pista del Dna sconosciuto.
Per l'avvocato ci sono i presupposti "per il prelievo di
campioni dai resti delle vittime che come Stefania Pettini
(uccisa nel 1974), oppure Jean-Michel Kraveichvili (ucciso nel
1985), interagirono fisicamente", lottarono "col loro
aggressore, e potrebbero perciò ancora conservare, nei loro
resti, nonostante siano trascorsi vari decenni, tracce del Dna"
di chi li uccise. Il legale fa riferimento a letteratura
scientifica e "alla relazione, dettagliata e approfondita, di
Lorenzo Iovino, medico italiano che lavora in California, sulla
possibilità di estrarre Dna dai resti delle vittime di reati
violenti, anche a distanza di vari decenni, utile per le
comparazioni con soggetti viventi oppure deceduti". "Vale la
pena tentare, vista l'importanza del caso", aggiunge. Infine,
per Adriani "è molto verosimile il concorso" di più persone nei
delitti quindi la "possibilità di trovare effettivamente un Dna
rapportabile con certezza" agli omicidi "non esclude le
responsabilità già accertate" nei processi. (ANSA).
Mostro Firenze, avvocato 'Tanti Dna ma serve riesumazione corpi'
Legale dei francesi, procura conserva molte tracce genetiche