Cronaca

Una domenica di tragedie in montagna, tre morti

Uno studente sul Bianco, un docente cade a Gaby, un donna in Appenino

Monte Bianco (foto di archivio)

Redazione Ansa

Lo studente, il professore e una ragazza di 31 anni: tre tragici incidenti in montagna hanno unito il destino di Loic Hallouin, alpinista francese di 20 anni, e di Roberto Sebastiano Greco, escursionista sessantasettenne di Milano. Uno aspirante ingegnere di Tolosa che voleva scalare una spettacolare via del Monte Bianco. L'altro, in villeggiatura ai piedi del Monte Rosa, docente a contratto alla Statale di Teorie e tecniche della comunicazione pubblicitaria e della promozione d'immagine.

A morire precipitando in un dirupo per un centinaio di metri, mentre percorreva il sentiero Cai 675 in località Ghiaccioni, non lontano dal rifugio Rio Pascolo, a Succiso nel comune di Ventasso, sull'Appennino Reggiano, anche una donna che era insieme al suo compagno. E' stato proprio il fidanzato a dare l'allarme. Ma per lei non c'è stato nulla da fare. La salma è stata recuperata e portata a valle Loic insieme a due amici di 20 e 19 anni era deciso ad arrivare in cima al Tetto d'Europa affrontando il pilone centrale del Freney. Un pilastro di granito reso celebre dalla drammatica ascesa del luglio del 1961. In quel tentativo di aprire per la prima volta la via, una tempesta provocò la morte di quattro dei sette componenti della spedizione italofrancese guidata da Walter Bonatti. Ma la scalata del giovane di Tolosa si è fermata più in basso. Lui ha perso la vita dopo essere precipitato per oltre 400 metri sul colle Eccles. Il corpo è stato recuperato sul versante del ghiacciaio del Freney, nella crepacciata terminale. Procedeva per primo e i due amici che erano con lui l'hanno visto cadere e poi scomparire. E' precipitato dopo una scivolata su una pietra, che ha ceduto al suo passaggio. In quel momento i tre erano slegati.

Per attaccare la difficile via avevano passato la notte al bivacco Eccles, a 3.860 metri di quota. L'incidente è avvenuto a quota 4.000, durante la salita, intorno alle 5 di mattina. La salma è stata portata alla camera mortuaria del cimitero di Courmayeur, per le operazioni medico legali e il riconoscimento ufficiale. Sul posto è intervenuto in elicottero il Soccorso alpino valdostano, con il Soccorso alpino della guardia di finanza di Entrèves che si è occupato degli accertamenti.

Per inquadrare l'incidente di cui è rimasto vittima Greco bisogna invece scendere quasi duemila metri più in basso, dove il freddo e la neve lasciano spazio a temperature miti e a una fitta vegetazione. Il professore a contratto, con una lunga esperienza in agenzie di pubblicità internazionali, era disperso da ieri. Quando era uscito di casa da solo per affrontare un'escursione da Gaby, nella valle di Gressoney, al colle della Vecchia, valico a 2.185 metri di quota che si affaccia verso il Piemonte. Nel pomeriggio i familiari, non vedendolo rientrare e non riuscendo a contattarlo, hanno dato l'allarme.

La sua auto è stata trovata parcheggiata vicino al campo sportivo di Gaby. In un primo momento il segnale del suo cellulare viene agganciato nella zona delle cascate di Niel, poi non è più rintracciabile. Oggi sono stati impegnati nelle ricerche, anche con sorvoli in elicottero e l'utilizzo di unità cinofile, tecnici del Soccorso alpino valdostano, professionisti e volontari del Corpo valdostano dei vigili del fuoco e carabinieri. Sino a quando i soccorritori hanno scoperto il corpo in una scarpata, alcuni metri più in basso del sentiero numero sette. Non lungo l'itinerario che Greco aveva detto in un primo momento di voler seguire.   

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