Cronaca

Le tre 'case histories' della ricostruzione post sisma

I principali interventi ad Amatrice, Accumoli e Arquata

La Torre civica di Amatrice

Redazione Ansa

Sono tre le 'case histories' della ricostruzione nei comuni del Centro Italia più colpiti dal sisma del 2016. Ad Amatrice, ha fatto sapere il Commissario straordinario Guido Castelli, "l'azione di ricostruzione - dopo troppi rinvii - si è finalmente orientata verso una visione globale, con un approccio integrato e strategico rivolto alla programmazione e al coordinamento degli interventi".

Un'accelerazione favorita soprattutto alla definitiva rimozione delle macerie, come nel caso del super cantiere del centro storico che prevede una ricostruzione "totale e potenzialmente contemporanea" su un unico sito da parte di diversi soggetti, pubblici e privati con uno studio strategico che ridurrà "l'impatto delle interferenze, ottimizzare l'utilizzo di spazi e servizi comuni e controllare il rispetto delle prescrizioni".

A luglio, proprio nel super cantiere, sono stati attivati tre varchi elettronici che consentono l'accesso solo alle maestranze e al personale autorizzato. Relativamente alla ricostruzione pubblica, nel centro storico del comune del Reatino, alle tre opere già in corso (le reti dei sottoservizi di urbanizzazione, sia primarie che secondarie, e la prima fase di intervento sulla Chiesa di Sant'Agostino), nelle ultime settimane se ne sono aggiunte ulteriori sette.

Si tratta dei lavori di ricostruzione del Municipio, di Palazzo del Reggimento (conclusione è prevista a gennaio 2026), della rimozione e catalogazione macerie e messa in sicurezza dell'ex Chiesa san Giovanni (è stato già rimosso oltre l'85% delle macerie, la conclusione dei lavori è prevista entro la fine dell'estate), dell'ex Convento di San Francesco (conclusione dei lavori a novembre 2024), della Ricostruzione della Chiesa dell'Immacolata (conclusione dei lavori a febbraio 2025) e della costruzione del Nuovo Centro Professionale di Amatrice - Cfp (l'avvio dei lavori è prevista in questi giorni con la modifica degli accessi alla sede della Polizia Stradale), della ricostruzione della Chiesa del Suffragio (sono stati aggiudicati i lavori) e di Palazzo D'Antoni (aggiudicazione ed avvio dei lavori di demolizione e rimozione delle macerie).

Infine, per il nuovo Ospedale Grifoni, la conclusione dei lavori è prevista entro la fine del 2024; mentre per il rifacimento delle reti di urbanizzazioni ordinarie l'ultimazione dell'intervento è fissata per giugno 2025. Per quanto attiene la ricostruzione privata, all'interno del centro storico sono stati avviati i lavori di ulteriori quattro aggregati (25, 28, 46 e 56) mentre per l'aggregato 26 è stato approvato il finanziamento. Sui 69 edifici totali del centro storico di Amatrice (tra singoli o aggregati), quelli che devono essere ancora attivati sono scesi a 17 (nel 2023 erano 40).

Quest'anno, inoltre, sempre ad Amatrice, sono stati completati i lavori per la ricostruzione della Torre Civica e sono stati applicati rilevatori per il monitoraggio del manufatto durante i lavori in corso nel centro storico.

Approvata recentemente, dalla cabina sisma coordinata dal Commissario Castelli, anche l'Ordinanza speciale per la ricostruzione unitaria del centro storico di Accumoli (Rieti), che prevede l'intervento da parte del pubblico anche nella definizione della ricostruzione privata. Anche qui, come negli altri centri colpiti dal sisma, verrà realizzato un unico, grande cantiere. Stesso via libera anche per il centro storico di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) con interventi per 71 milioni di euro, in questo caso tutta la collina sarà rinforzata sismicamente.
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it