(ANSA) - CAGLIARI, 27 AGO - Sono due fenomeni diversi quelli
che stanno causando la perdita di parte delle foreste della
Sardegna: il disseccamento e il deperimento. I monitoraggi e
l'analisi delle aree colpite che la Regione sta mettendo in
campo serviranno a distinguerli e analizzarli e avverranno
attraverso strumenti tecnologicamente avanzati come droni con
sensori per immagini multispettrali in grado di definire
esattamente la variazione della quantità di clorofilla presente
negli alberi.
"Poi i ricercatori e i vari operatori, andranno in loco per
verificare esattamente la corrispondenza tra le immagini e il
fenomeno che eventualmente è presente, con il grado di
sofferenza della pianta", ha spiegato l'assessora dell'Ambiente
Rosanna Laconi al termine del tavolo tecnico convocato per
affrontare il fenomeno.
"Nel disseccamento sono interessate più specie, non solo
sugherete e olivastri, i lecci, i ginepri, addirittura anche
l'oleandro e la macchia mediterranea", spiega l'esponente della
Giunta Todde. Ma non tutto è perduto, perché in base allo stadio
del deperimento e "alla giusta diagnosi si potranno definire le
giuste strategie di intervento: a seconda dello stato di
avanzamento della malattia può essere una condizione reversibile
e di conseguenza bisogna intervenire o sull'ambiente o
sull'ospite a cercare di alleggerire i sintomi della malattia,
aumentando la resistenza della pianta", ha chiarito Salvatore
Seddaiu, ricercatore dell'Agris Sardegna nel servizio
sughericoltura e silvicoltura. (ANSA).
Foreste sarde a rischio, droni e sensori per salvarle
Oltre a querce colpiti lecci, ginepri e macchia mediterranea