Cronaca

Blitz per il clima: giudice, 'c'erano altri modi per protestare'

Le motivazioni della sentenza. In tre assolti a Milano

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 28 AGO - I tre attivisti di Ultima Generazione che sono stati condannati a uno e due mesi di arresto con pena sospesa per aver violato un foglio di via dal Comune di Milano, incollandosi al basamento di una statua di Boccioni al Museo del 900 nel luglio del 2022, "avrebbero potuto veicolare i propri messaggi a tutela dell'ambiente" senza commettere alcun reato e con altre modalità. E' quanto osserva il giudice milanese Daniela Clemente in uno dei passaggi delle motivazioni della sentenza con cui ha inflitto la pena ai tre e li ha assolti, insieme ad altri due, dall'accusa di danneggiamento.
    I ragazzi, in sostanza, avrebbero potuto manifestare "il proprio pensiero con le svariate modalità e forme" che la legge consente, anche perché "non erano gravati da un qualche obbligo giuridico volto alla tutela indifferenziata della collettività" né avevano il diritto di "propagandare il proprio messaggio di protesta in qualunque forma e modalità in spregio al divieto a loro imposto dal questore".
    Il giudice sottolinea infatti che "la tutela ambientale (…) non comporta la nascita di alcun dovere giuridico gravante sul cittadino comune". Il difensore Gilberto Pagani aveva chiesto, durante la sua arringa, che per loro venisse riconosciuto lo stato di necessità, che per il giudice "non sussiste", per via dell'emergenza climatica.
    Tutti e cinque gli imputati sono stati invece assolti dall'accusa di danneggiamento, in quanto "non hanno deturpato o deteriorato in qualche modo la statua del Boccioni, ma solo il basamento in plastica che la sorreggeva". Nel processo con il rito abbreviato, sia l'accusa che la difesa avevano chiesto che tutti venissero assolti. (ANSA).
   

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