Cronaca

Capacità operativa iniziale per gli F35 imbarcati sulla Cavour

Marina, 'Italia unica con Usa e Uk, deterrenza per avversari'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 28 AGO - I caccia F35 B a decollo verticale imbarcati sulla portaerei Cavour hanno raggiunto la 'capacità operativa iniziale (Ioc)' dopo oltre 2.600 ore di volo e 2.700 interventi di manutenzione. Lo ha annunciato il capo di Stato Maggiore della Forza armata, ammiraglio Enrico Credendino, a bordo della Cavour, ormeggiata presso la base navale di Yokosuka, in Giappone, nell'ambito della campagna di proiezione operativa in Indo-Pacifico del Carrier Strike Group nazionale.
    La Ioc attesta la capacità di esprimere, attraverso i velivoli di quinta generazione imbarcati sulla portaerei, missioni offensive e difensive di contrasto alla minaccia aerea, di ingaggio di obiettivi terrestri e navali e di soppressione delle difese aeree nemiche, proiettandosi con il Carrier Strike Group in aree remote e in completa autonomia logistica.
    Il gruppo di volo di F-35B costituito sulla Cavour è composto dai velivoli del Gruppo aerei imbarcati della Marina e del 32/o Stormo dell'Aeronautica. Marina e Aeronautica hanno realizzato negli ultimi anni una crescente sinergia, culminata nel corso di questa campagna di proiezione in Indo-Pacifico, che ha permesso di accelerare il processo di sviluppo di una capacità nazionale, informa la Forza armata, "di assoluto pregio per la Difesa, che accresce ulteriormente prontezza e capacità dell'Italia nel contribuire efficacemente, insieme agli alleati, alla sicurezza e alla stabilità globale, ovunque sia necessario".
    "Il nostro Paese - prosegue la Marina - è l'unico nell'Unione Europea a poter esprimere un Carrier Strike Group con assetti di 5a generazione e - insieme a Usa e Uk - costituisce il nucleo ristrettissimo di alleati Nato con tale capacità. In tale chiave, il Carrier Strike Group con gli F-35B, è concreta espressione del rango dell'Italia quale media potenza regionale a forte connotazione marittima, e rappresenta uno strumento di rassicurazione per gli alleati o di deterrenza nei confronti di potenziali avversari: un dispositivo versatile e flessibile per proiettarsi ed essere influenti ovunque sia necessario".
    "Con la Ioc - ha aggiunto l'ammiraglio Credendino - la Componente marittima della Difesa compie un notevole passo in avanti nell'esprimere la capacità di proiezione delle forze dal mare anche in teatri operativi lontani dagli usuali bacini di gravitazione, per periodi di tempo prolungati, perseguendo la completa interoperabilità e intercambiabilità nelle operazioni congiunte con alleati e partner: uno tra i principali obiettivi della campagna del Carrier Strike Group in Indopacifico".
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it