Cronaca

Brandizzo ricorda i cinque operai morti nell'incidente ferroviario

Presenti i familiari: 'Essere qui fa malissimo. Vogliamo giustizia'

Redazione Ansa

Per la sicurezza sul lavoro non è stato ancora fatto abbastanza, serve un cambio di passo più deciso. Il monito si rinnova da Brandizzo, nel Torinese, dove questa mattina sono state ricordate le cinque vittime della notte tra il 30 e il 31 agosto dell'anno scorso, gli operai falciati sui binari da un treno diretto al deposito mentre lavoravano in un cantiere di manutenzione.

Alla stazione sono stati commemorati Kevin Laganà, la vittima più giovane - aveva 22 anni - Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Giuseppe Aversa e Giuseppe Saverio Lombardo. C'erano i familiari e i colleghi, i rappresentanti delle istituzioni e dei sindacati. Il gruppo Ferrovie dello Stato ha posato una corona di fiori e tutti i dipendenti alle 9.30 hanno osservato un minuto di raccoglimento.

Video Brandizzo, ricordati i cinque operai morti nell'incidente di un anno fa

Dietro la lapide un grosso quadro in stoffa con la scritta 'La classe operaia va in Paradiso' e il dipinto di cinque operai in divisa che salgono una scala fatta con i binari verso l'infinito.

Durante la commemorazione hanno preso la parola i familiari di Kevin Laganà: "Chiediamo giustizia. Non è possibile morire sul lavoro. Chi va a lavorare deve tornare a casa. Siamo tutti qui uniti per chiedere questo. Essere qui fa malissimo ma continueremo questa battaglia fino a quando non saranno individuati i responsabili".

La sindaca di Brandizzo Monica Durante, ha annunciato che il Comune si costituirà parte civile al processo. "Ogni operaio che ha perso la vita qui - ha detto - poteva essere un nostro caro. Sulla sicurezza sul lavoro va mantenuta alta l'attenzione".

Video Brandizzo, la sindaca: 'Vittime con la colpa di essere andati al lavoro'

La procura di Ivrea, che coordina le indagini, è orientata a chiedere una proroga di 6 mesi alle indagini per completare tutti gli accertamenti necessari, resi più lunghi anche dalla carenza di organico degli uffici giudiziari eporediesi.

Nell'inchiesta ci sono 15 indagati, 11 persone e 4 società Rfi, Sigifer, Cif e Uniferr. Ci sono il caposcorta di Rfi e il capocantiere di Sigifer la sera della tragedia, e dirigenti delle società che hanno affidato, o ricevuto l'appalto per i lavori a Brandizzo. Uno degli aspetti da approfondire riguarda le procedure seguite nei cantieri di manutenzione ferroviari, l'applicazione e il rispetto delle norme di sicurezza per i lavoratori.

Chiara Gribaudo, presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di lavoro, oggi a Brandizzo ha ricordato che "a seguito della tragedia della Thyssen a Torino è entrato in vigore il testo unico sulla sicurezza. Dopo Brandizzo serve un cambio di passo ancora più forte. Quel testo unico è valido e l'Europa ce lo invidia. Ma ci sono elementi che non bastano più: va rivista la filiera di appalti e subappalti e si deve pretendere un'adeguata formazione per i lavoratori. Chi dice che a Brandizzo è stato solo un errore umano, sbaglia".

Il 12 settembre Chiara Gribaudo illustrerà alla Camera la relazione dell'attività svolta dalla commissione. 

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