(ANSA) - ROMA, 02 SET - "Le questioni poste dal caso Natoli
sono troppo gravi e serie per farne materia di cavilli e di
vuote suggestioni e per tutti i membri del Consiglio Superiore è
venuto il momento dell'assunzione di responsabilità. Essi sono
chiamati a decidere se tutelare l'immagine e la funzionalità
dell'organo di governo autonomo o se scegliere di rimanere
inerti, accettando che i fatti già noti sul caso Natoli e quelli
che potranno emergere nel prossimo futuro pongano una
pesantissima ipoteca sulla credibilità e sull'efficienza
dell'attività del Consiglio Superiore".
"Se nella vicenda della consigliera Rosanna Natoli l'etica,
almeno sino ad ora, si è rivelata imbelle - prosegue Nello Rossi
-
e se gran parte della stampa e della politica hanno scelto il
disinteresse e l'indifferenza preferendo voltarsi dall'altra
parte di fronte allo scandalo cha ha coinvolto un membro laico
del Consiglio, è al diritto che occorre guardare per dare una
dignitosa soluzione istituzionale al caso, clamoroso e senza
precedenti, dell'inquinamento della giustizia disciplinare".
"L'organo di governo autonomo della magistratura - spiega
Nello Rossi - può infatti decidere di agire in autotutela,
sospendendo il consigliere sottoposto a procedimento penale per
delitto non colposo, come previsto dall'art. 37 della legge n.
195 del 1958, contenente norme sulla costituzione e sul
funzionamento del Consiglio Superiore della Magistratura".
"Questa peculiare forma di sospensione 'facoltativa' può
essere adottata con garanzie procedurali particolarmente forti
per il singolo consigliere - la votazione a scrutinio segreto e
un quorum deliberativo di due terzi dei componenti del Consiglio
- ed è regolata da una normativa speciale, non abrogata né in
alcun modo incisa dalle recenti disposizioni della riforma
Cartabia", rileva Nello Rossi.
Le questioni poste dal caso Natoli, ad avviso dell'ex
magistrato, " sono troppo gravi e serie per farne materia di
cavilli e di vuote suggestioni e per tutti i membri del
Consiglio Superiore è venuto il momento dell'assunzione di
responsabilità. Essi sono chiamati a decidere se tutelare
l'immagine e la funzionalità dell'organo di governo autonomo o
se scegliere di rimanere inerti, accettando che i fatti già noti
sul caso Natoli e quelli che potranno emergere nel prossimo
futuro pongano una pesantissima ipoteca sulla credibilità e
sull'efficienza dell'attività del Consiglio Superiore". (ANSA).
Caso Natoli, Nello Rossi 'fatto grave, Csm esca dall'inerzia'
'Per consiglieri è venuto il momento della responsabilità'