Cronaca

Un brano dedicato agli angeli del fango dell'alluvione 2022

Nelle Marche iniziativa ragazzi delle medie con due musicisti

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 14 SET - "Gli angeli hanno mani grandi, sono un esercito di vite e non si stancano". Un brano musicale, dal titolo "invololontari angeli", in omaggio agli "angeli del fango" in particolare a coloro che si sono adoperati a soccorrere e assistere la popolazione colpita nel Senigalliese (Ancona) e nel Pesarese dall'alluvione del 15 settembre 2022 di cui domenica ricorrerà il secondo anniversario. Un'idea che parte dai ragazzi della scuola secondaria di primo grado di uno dei centri più colpiti, Ostra (Ancona). Da un laboratorio sul testo poetico in classe sono scaturiti il brano e un videoclip in cui scorrono le immagini che seguirono la tragica alluvione e che vedono protagonisti i soccorritori, veri angeli del fango.
    Il lavoro è stato arricchito con l'interpretazione in Lis (Lingua italiana dei segni) del testo musicale per completare il progetto: curatore e autore della musica è Stefano Campolucci, diplomato in Conservatorio e direttore dell'Orchestra Giovanile delle Marche; l'interprete è l'artista Luca Cerigioni, diplomato in Conservatorio, professionista affermato e pianista ufficiale dell'Orient Express.
    "Acqua gelosa di spazi trasforma i sogni in paure", recita il testo del brano che scandisce i momenti terribili dell'alluvione con il "boato improvviso, ruggito muto del fiume, grida di alberi distesi dalla furia" e "la battaglia tra il cielo e la terra che trova tutti tremanti e terrore, getta lembi di vita per strada". Poi arrivano gli angeli che "hanno mani grandi, sono un esercito di vite e non si stancano", "mille mani che ci aiutano a sperare nel domani".
    "Sempre più frequentemente - ricorda il curatore del progetto - fenomeni atmosferici estremi hanno colpito duramente i territori diverse province italiane (Marche, poi Romagna e Toscana) accomunate da una sorte avversa. In ognuna di queste situazioni, fondamentale è stata la presenza di quanti hanno collaborato ad aiutare le popolazioni colpite: i cosiddetti angeli del fango".
    Da qui l'idea di "far emergere il lato positivo dell' evento drammatico mettendo in luce i valori della solidarietà e dell'infaticabile lavoro di coloro che, involontariamente, si trasformano in angeli agli occhi di chi sta vivendo momenti di grande difficoltà". Il brano vuole essere un "simbolico abbraccio e al tempo stesso un doveroso ringraziamento rivolto a tutti i volontari che in ogni terra offrono disinteressatamente il loro aiuto". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it