(ANSA) - PESCARA, 18 SET - Le associazioni Lav, Lndc Animal
Protection e Wwf Italia hanno depositato al Tar dell'Aquila il
ricorso con il quale chiedono in prima istanza la sospensione
della delibera della Regione Abruzzo che autorizza la caccia di
selezione a 469 cervi, così da garantire la vita degli animali,
per poi procedere alla censura della stessa delibera.
"Non è tollerabile che le interazioni fra gli animali
selvatici e le attività umane che si svolgono sui territori si
risolvano sempre con la condanna a morte degli animali -
dichiarano le associazioni - tanto più in un caso come questo
dove mancano dati certi e il censimento dei cervi è stato
eseguito dai cacciatori".
Le associazioni riferiscono che la decisione di far uccidere
i cervi e il numero di individui da uccidere dipendono dal
conteggio di animali fatto dai cacciatori che poi, attraverso
gli Ambiti Territoriali di Caccia, beneficeranno delle somme
pagate per ogni capo abbattuto. "É evidente - sostengono in una
nota - il fragoroso conflitto d'interesse che si risolve in ogni
caso con il versamento del sangue di animali che fanno
semplicemente ciò che per loro, come per noi, è necessario per
sopravvivere: mangiare".
Peraltro, non ci sono certezze riguardo ai presunti danni
alle colture o al pericolo per la viabilità, "poiché i dati
della Relazione su cui si basa la delibera sono quanto meno
fumosi".
"Ora attendiamo con fiducia il pronunciamento del Tar:
auspichiamo ancora che la Regione Abruzzo voglia rivedere questa
decisione e giungere almeno ad una sospensione della delibera e
all'avvio di un confronto tecnico, fino ad oggi mancato. La
tutela degli animali selvatici è interesse di tutti i cittadini
- concludono le associazioni - e non deve soccombere alle mire
dei cacciatori, un'irrisoria minoranza oramai in via
d'estinzione." (ANSA).
Caccia ai cervi in Abruzzo, ricorso al Tar contro la delibera
Associazioni Lav, Lndc e Wwf chiedono sospensione provvedimento