(ANSA) - ROMA, 23 SET - "Non appare possibile, alla luce
delle risultanze, aldilà di ogni ragionevole dubbio, riconoscere
a Natale Hjorth il concorso nel reato di omicidio volontario
neppure a titolo di dolo eventuale". E' quanto scrivono i
giudici della Corte d'assise di appello di Roma nelle
motivazioni con cui a luglio, dopo il rinvio della Cassazione,
hanno fatto scendere a 15 anni e due mesi la condanna per Elder
Finnegan Lee e a 11 anni e quattro mesi per Gabriel Natale
Hjorth.
Si tratta dei due cittadini americani coinvolti nell'omicidio
del vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega,
avvenuto nel luglio del 2019.
Per la Corte "difetta, evidentemente, in primis, la prova
della certa rappresentazione e, vieppiù", della volontà,
"rispetto alla inopinata ed improvvisa condotta omicidiaria
posta in essere da Elder ai danni del vicebrigadiere Cerciello,
che attingeva furiosamente con ben 11 fendenti per mezzo del
coltello micidiale che lo stesso aveva portato con sé".
Per i giudici di secondo grado "alla luce delle risultanze
probatorie, al fine dell'imputazione dolosa dell'evento, risulta
carente la prova della certa e chiara rappresentazione,
quand'anche prevedibile in capo a Natale e della positiva
adesione da parte dello stesso all'evento collaterale del suo
agire illecito, costituito dalla morte del Cerciello Rega".
In relazione alla posizione di Elder, per il quale è caduta
l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, nelle motivazioni
si afferma che l'imputato non aveva "la minima consapevolezza
che Cerciello Rega e Varriale fossero appartenenti all'Arma dei
Carabinieri". (ANSA).
Cc ucciso: giudici, per Hjorth impossibile riconoscere concorso
Motivazioni sentenza di appello bis che ha ridotto le condanne
