(ANSA) - CARLANTINO, 25 SET - È stato ricevuto ieri dalla
ministra per la famiglia, natalità e pari opportunità Eugenia
Maria Roccella il sindaco di Carlantino Graziano Coscia, che nei
giorni scorsi aveva lanciato l'appello alle istituzioni volto a
scongiurare il fallimento del proprio ente comunale a causa
delle spese affrontate per sostenere una donna con i suoi figli
tutelati secondo il codice rosso per proteggerli dal marito
violento e trasferiti in un altro comune. La ministra Roccella
ha raccolto le istanze del sindaco Coscia e, riferisce lo stesso
sindaco, si è impegnata ad attivarsi, per quanto attiene alle
prerogative del proprio ministero, affinché il problema possa
essere risolto.
"È stato un incontro importante, anche se interlocutorio,
poiché - ha dichiarato il sindaco Coscia - per la prima volta
qualcuno ci ha dato udienza per ascoltare le nostre giuste
istanze e provare ad avviare verso una soluzione una
problematica davvero vitale per la stessa sopravvivenza del
Comune di Carlantino. Ringrazio la ministra Roccella e il
deputato La Salandra per essersi occupati di un caso così
spinoso relativo a una piccolissima realtà come la nostra".
Nei giorni scorsi, il sindaco di Carlantino aveva scritto
anche al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e al
prefetto di Foggia, Maurizio Valiante, senza ricevere ad oggi -
sottolineano dall'ente comunale - alcuna risposta. La vicenda
nasce un anno fa quando una donna di Carlantino con i suoi
quattro figli veniva condotta presso una casa rifugio di
Cerignola, a seguito della denuncia fatta dalla stessa cittadina
contro le minacce telefoniche ricevute dal coniuge. Quella
denuncia ha attivato procedure e azioni previste dal codice
rosso. Il problema è che il costo dell'alloggio presso la casa
rifugio è a totale carico del comune di Carlantino. Il costo è
pari 375 euro al giorno, ben 11.250 euro al mese. Ad oggi,
l'ente è debitore di quasi 200mila euro nei confronti della casa
rifugio. (ANSA).
Comune in crisi per codice rosso, sindaco incontra Roccella
Famiglia in casa rifugio, ente locale ha debito di 200mila euro