Tensione e scontri nel corteo per la Palestina a Roma. Lancio di bottiglie e bombe carta contro gli agenti. Molti i manifestanti incappucciati. La polizia risponde con idranti, fumogeni e cariche per disperdere i violenti. Trentaquattro feriti, di cui trenta tra le forze dell'ordine, mentre una ragazza è stata colpita alla testa e soccorsa sul posto. Dei fotografi sarebbero invece stati bastonati da alcuni manifestanti. Il Viminale: 'Confermate le ipotesi sugli infiltrati'.
Sono quattro i fermati durante gli scontri e portati in questura. Due di questi sono stati denunciati a piede libero per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Al vaglio la posizione degli altri due. Sale per ora a 30 il bilancio dei feriti tra le forze dell'ordine (26 poliziotti e 4 militari della Gdf) e 40 i fogli di via.
Fonti Viminale,confermate ipotesi su infiltrati al corteo"Da quanto avvenuto oggi a Roma arriva la conferma della fondatezza delle ragioni poste alla base del divieto emesso dalla questura di Roma". È quanto rilevano fonti del ministero dell'Interno. "La decisione - spiegano dal Viminale - è scaturita sulla base di valutazioni legate a informazioni acquisite nelle scorse settimane che lasciavano presagire rischi per l'ordine pubblico. Il primo fattore critico era rappresentato dagli infiltrati intenzionati a utilizzare una numerosa manifestazione per confondersi all'interno di un corteo più ampio e attaccare obiettivi sensibili oltre che le forze di polizia, come poi effettivamente avvenuto a piazzale Ostiense".
Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha telefonato al capo della Polizia, Vittorio Pisani, chiedendo informazioni sulle condizioni di salute dei rappresentanti delle forze dell'ordine "rimasti feriti a causa delle aggressioni subite oggi a piazzale Ostiense", fanno sapere fonti del Viminale. Nell'occasione, Piantedosi ha manifestato a Pisani il proprio apprezzamento per "l'operato delle forze di polizia che, come sempre, hanno dimostrato grande professionalità ed equilibrio garantendo l'ordine pubblico in una giornata complessa, in cui non sono mancate gravi intemperanze da parte di chi è sceso in piazza anche utilizzando armi improprie e bombe-carta per aggredire gli agenti e causare danneggiamenti".
24 agenti feriti negli scontri al corteo pro PalSono 24 al momento gli agenti delle forze dell'ordine ferite nel corso degli scontri alla manifestazione pro Pal a Roma. Di questi 20 sono della Polizia di Stato e 4 della Guardia di finanza. Secondo quanto si apprende al momento sono 38 i fogli di via per manifestanti provenienti da varie città tra cui Varese, Livorno, Campobasso, Brindisi, Napoli, Salerno, Torino, Firenze, Milano, Perugia, Modena, Catania e Bari.
Alcuni fermati per i disordini al corteo pro PalAlcune persone sono state fermate dopo gli scontri che si sono verificati al corteo pro Pal a Roma. Al momento la posizione dei fermati, bloccati dagli agenti durante i disordini a piazzale Ostiense, è al vaglio degli investigatori.
Agenti in tenuta antisommossaAgenti in tenuta antisommossa in piazzale dei Partigiani dove è arrivato il corteo spontaneo formatosi dopo gli scontri alla manifestazione pro Pal. Attorno al piazzale anche mezzi blindati. "Via la polizia", urlano i manifestanti mentre un elicottero sorvola la zona.
Gli attivisti si ricompattano in corteoDopo gli scontri in piazzale Ostiense una parte dei manifestanti si è ricompattata partendo con un corteo spontaneo. Al grido "Vogliamo Gaza libera" si trovano ora su viale Marco Polo.
Negli scontri una ragazza feritaUna ragazza è rimasta ferita negli scontri a Piazzale Ostiense durante la manifestazione Pro Pal. La ragazza è rimasta ferita alla testa ed è in terra.
Lancio di bottiglie e bombe carta contro gli agentiLancio di bottiglie e bombe carta contro le forze dell'ordine che in tenuta anti sommossa sbarrano la strada al corteo pro Palestina a Roma. Il lancio è stato fatto da alcuni manifestanti incappucciati.
Anche un palo della segnaletica stradale è stato lanciato contro le forze dell'ordine che presidiano la piazza della manifestazione. Il grosso dei manifestanti è arretrato. Autori del lancio di bombe carta, lacrimogeni e del palo un gruppo di incappucciati. La polizia risponde con lacrimogeni.
Alla manifestazione pro Palestina presenti anche bandiere di HezbollahParte il corteo, alcuni incappucciati. Blindati sbarrano la strada
Si sono mossi verso viale di Porta Ardeatina i manifestanti pro Palestina a Roma che partecipano al corteo vietato dalla Quetura. Dalla folla cori "corteo, corteo". Alcuni sono incappucciati. La strada è sbarrata dai blindati della polizia: per questo i manifestanti hanno deviato il percorso e stanno sfilando verso piazzale Ostiense.
In piazza anche la bandiera di HezbollahTra le tante bandiere palestinesi al corteo di Roma spunta anche la bandiera di Hezbollah accanto a quella libanese: il vessillo giallo di Hezbollah, spuntato nello spezzone dei militanti libanesi, riporta un versetto del corano ("E colui che sceglie per alleati Allah e il Suo Messaggero e i credenti, in verità è il partito di Dio, Hezbollah, che avrà la vittoria") e ha raffigurato una mano che stringe un fucile d'assalto stilizzato. "Resistenza fino alla vittoria", tra i cori scanditi al corteo.
VIDEO I manifestanti pro Palestina: 'Non siamo qui per celebrare'Attivisti: 'Il corteo lo faremo, non ci ferma nessuno'
"Muoviamoci in corteo" ha detto un attivista al megafono in piazzale Ostiense. E ha poi aggiunto: "noi questo corteo oggi lo faremo". Dalla folla cori "Palestina libera", "Corteo" e "Netanyahu assassino di bambini".
I manifestanti sono posizionati dietro lo striscione 'Palestina e Libano uniti: fermiamo il genocidio con la resistenza'. Al coro "fuori Israele dal Medio Oriente, Palestina libera", il corteo ha iniziato a prendere posizione e a muoversi. "Noi ci siamo nonostante i diktat del governo. E mostrante tutto quello che ci aspetta noi ci siamo", dicono i giovani palestinesi: "Non ci ferma nessuno. Il corteo lo faremo".
"Nonostante il divieto siamo scesi in piazza perché abbiamo una responsabilità storica. Chiediamo la fine dei bombardamenti. L'Italia deve prendere una linea chiara. C'è stata una mistificazione su questo corteo. Ci hanno detto che era una celebrazione di Hamas ma noi siamo qui per commemorare i nostri morti, i morti palestinesi. Gli unici che fanno celebrazioni qua in Italia sono gli amici di Israele e l'industria bellica italiana". Così dal megafono, uno dei rappresentati, dell'Unione democratica arabo palestinese. "Il divieto è arrivato non per garantire la pace ma per garantire la guerra. Potevamo essere molti di più se questo non fosse uno Stato di polizia, uno Stato fascista", afferma un'attivista dei giovani palestinesi. Dalla piazza partito il coro contro le forze dell'ordine "vergogna". Alla manifestazione, oltre i palestinesi dai manifestanti di 'Osa', di 'Potere al Popolo' e di 'Usb' che hanno raggiunto piazzale Ostiense. In piazza anche le bandiere della rete della conoscenza e dei comunisti.
In piazza 5mila personeSono saliti a circa 5mila i partecipanti alla manifestazione per la Palestina a Roma vietata dalla Questura. "L'Italia fermi la vendita e l'invio di armi a Israele - dice un attivista al megafono -. Finisca immediatamente il genocidio a Gaza". Cori anche contro il presidente americano Joe Biden.
Manifestanti per la Palestina si radunano, piazza blindata a RomaCori "Palestina libera", "Israele criminale" e "Ora Intifada" in piazzale Ostiense a Roma dove stanno arrivando i primi gruppi di manifestanti che hanno sfidato il divieto della questura. L'area è superpresidiata e un elicottero sorvola la zona. Agenti delle forze dell'ordine, blindati e idranti schierati in tutti gli accessi alla piazza dove vengono chiesti i documenti a chi entra. Slogan contro la premier italiana e il presidente israeliano.
FOTO: A Roma il corteoProtesta sul web: 'Ci impediscono di arrivare'
"Fate attenzione se state prendendo il treno", e la foto di un gruppo di agenti alla Stazione Tiburtina. Stesso scatto e stesso avvertimento in altre stazioni e agli snodi principali del centro di Roma. Sul web corre la protesta di chi vorrebbe arrivare al punto di partenza della manifestazione a Roma, vietata dalla questura ma non riesce per i controlli serrati. "La questura di Roma impedisce ai bus di raggiungere la manifestazione", spiega un account postando il messaggio di un gruppo di manifestanti che sostengono di non riuscire a partire per un veto della questura.
1.600 controllati, 19 in questuraDispositivi di sicurezza in campo a Roma nella giornata del corteo pro Palestina vietato. Sono 1.600, si apprende, le persone controllate finora e 19 sono state portate in questura per valutare la loro posizione al fine dell'eventuale foglio di via.
VIDEO Roma, Ostiense: presidiata l'intera area della manifestazione pro-Palestina Sono in corso i controlli a caselli autostradali, nelle stazioni e in tutta l'area attorno a piazzale Ostiense a Roma dove, nonostante il divieto, alcuni gruppi si sono dati appuntamento alle 14 per la manifestazione Pro Palestina.
L'obiettivo è di intercettare eventuali infiltrati violenti che potrebbero unirsi ai manifestanti, in arrivo anche da altre città. Al momento non ci sarebbero criticità.
Controlli a tappeto a Roma per la manifestazione pro Palestina annunciata per oggi nella Capitale e vietata dalla Questura. L'obiettivo è intercettare eventuali infiltrati violenti tra i gruppi che, sfidando il divieto, cercheranno di raggiungere comunque la zona di Ostiense per dar vita a un corteo alla vigilia del 7 ottobre, primo anniversario dell'attacco di Hamas in Israele.
Il piano sicurezza è stato messo a punto nel pomeriggio di venerdì in un tavolo tecnico in Questura, il primo presieduto dal neo questore Roberto Massucci. Tra le misure: controlli nelle stazioni e ai caselli autostradali per intercettare pullman di manifestanti in arrivo da altre città e un dispositivo a cerchi concentrici sempre più stringenti attorno all'area di piazzale Ostiense. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, sottolineando che la manifestazione è "illegale", ha assicurato che sarà "gestita con equilibrio dalle nostre forze di polizia, di cui mi fido ciecamente".
Lo stop al corteo ha intanto diviso il 'mondo' palestinese e saldato estrema sinistra ed estrema destra che si sono schierate a favore della mobilitazione. L'Unione democratica arabo-palestinese e i Giovani Palestinesi hanno annunciato che saranno comunque in piazza, mentre la Comunità palestinese ha concordato una nuova data per sabato 12 ottobre.
In queste ore continuano le adesioni alla manifestazione da varie realtà, tra cui i collettivi di studenti. Sul profilo del collettivo dello storico liceo Virgilio di Roma è stato pubblicato un video in cui vede uno striscione con scritto 'Israele Stato terrorista' e un'immagine di Netanyahu con la stella di David data alle fiamme. Il tutto nel cortile dell'Istituto. Anche Potere al Popolo sarà in piazza e assicura un "grande corteo" in risposta a un "pericoloso meccanismo repressivo". Sostegno arriva pure dall'estrema destra con Forza Nuova che parla di una "manifestazione doppiamente legittima" e di una "campagna di criminalizzazione e censura nei confronti del mondo antisionista". Critiche al divieto dal Movimento 5 Stelle. Per il capogruppo alla Camera, Francesco Silvestri, il governo "sta creando tutte le premesse per facilitare lo scontro piuttosto che per impedirlo". Mentre per la parlamentare pentastellata Stefania Ascari, "vietare le manifestazioni è sempre, in ogni caso, un errore e un brutto segnale".
La mobilitazione andrà oltre i confini della Capitale. A Cagliari si sfilerà per dire no al ddl Sicurezza e per rivendicare la possibilità "di manifestare liberamente a favore del popolo palestinese".
Intanto ieri c'è stato un arresto per apologia al terrorismo in Italia. A finire in manette un ventiduenne egiziano, arrestato dai poliziotti delle Digos di Brescia e Bergamo. Molto attivo sul web avrebbe condiviso ed esaltato contenuti che inneggiavano allo Stato islamico. Per gli inquirenti il giovane, che lavorava in una pizzeria, sarebbe stato intenzionato a passare all'azione colpendo i cristiani, ritenuti infedeli, e aveva messo nel mirino una chiesa nel centro di Bergamo. Mentre a Torino un giovane tunisino è stato rintracciato dalla Digos ed espulso. Per gli investigatori, attraverso i social, intratteneva rapporti con tre suoi connazionali legati all'Isis.
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