(ANSA) - PALERMO, 07 OTT - I giudici della Corte di assise di
Palermo, presieduti da Sergio Gulotta, hanno condannato Gaetano
Scotto all'ergastolo per l'omicidio dell'agente di polizia Nino
Agostino e della moglie Ida Castelluccio, incinta, uccisi da un
commando mafioso il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini
(Palermo). La sentenza è stata pronunciata nell'aula bunker del
carcere Pagliarelli di Palermo.
L'accusa, rappresentata dalla pg Lia Sava e dai sostituti
Domenico Gozzo e Umberto De Giglio, presenti in aula, aveva
chiesto al termine della requisitoria la condanna all'ergastolo
per Scotto e l'assoluzione per Rizzuto. In aula erano presenti i
parenti delle vittime, tra cui la sorella di Nino, Flora e suo
figlio Nino Morana. Alla lettura della sentenza anche i giovani
di Libera e Don Ciotti. La corte di assise ha inoltre deciso
l'interdizione dai pubblici uffici per Scotto e la condanna,
oltre al risarcimento alle parti civili, di una provvisionale in
favore dei familiari di Nino Agostino e Ida Castelluccio. In
aula l'abbraccio e le lacrime dell'avvocato difensore Fabio
Repici con don Ciotti, e i parenti del poliziotto.
Per il duplice omicidio, la corte d'assise d'appello di
Palermo nel 2023 aveva confermato la condanna all'ergastolo del
boss mafioso palermitano Antonino Madonia. I giudici, in
parziale riforma del primo verdetto, emesso in abbreviato,
avevano escluso la circostanza aggravante della premeditazione
nell'assassinio della donna. Il delitto era rimasto impunito per
32 anni. Dopo una lunga indagine a carico di Madonia, del boss
Gaetano Scotto e di Francesco Paolo Rizzuto, la Procura di
Palermo aveva chiesto l'archiviazione ritenendo che non ci
fossero elementi idonei ad andare a processo. L'inchiesta è
stata avocata dalla Procura generale che è giunta a conclusioni
differenti e ha chiesto il rinvio a giudizio dei tre imputati.
Madonia aveva scelto l'abbreviato. Agostino, agente di polizia
formalmente assegnato alle Volanti, collaborava con i Servizi
Segreti alle indagini per la cattura dei grandi latitanti di
mafia. Insieme a Emanuele Piazza, anche lui assassinato,
Giovanni Aiello, morto d'infarto 4 anni fa, Guido Paolilli,
agente di polizia e ad altri componenti allora di vertice dei
Servizi di sicurezza, avrebbe fatto parte di una struttura di
intelligence che teneva rapporti con alcuni esponenti di Cosa
nostra. (ANSA).
Processo Agostino, condannato all'ergastolo Gaetano Scotto
Assolto l'altro imputato Francesco Paolo Rizzuto