(ANSA) - NAPOLI, 18 OTT - La Corte di Appello di Napoli ha
condannato una ASL campana a risarcire con centomila euro i
danni sofferti da un medico ospedaliero per averlo esposto a
periodi di lavoro eccessivi, senza garantirgli il minimo di
riposo giornaliero e l'adeguato riposo notturno, tutelati dalle
norme europee.
Il caso riguarda un medico che dopo varie esperienze
lavorative ha iniziato dal 2008 ad operare all'interno del
reparto di ortopedia e traumatologia dell'ASL di Napoli 3 Sud.
La situazione dell'ospedale, "caratterizzata da grave carenza di
personale - raccontano i legali del medico, gli avvocati Egidio
Lizza e Giovanni Romano - lo ha esposto a richieste da parte
della dirigenza sempre più pressanti rispetto all'orario di
lavoro da svolgere, che è progressivamente divenuto
insopportabile e al quale gli era sostanzialmente impossibile
sottrarsi, a meno di voler lasciare totalmente scoperto il
reparto".
Alla fine, si è trovato a svolgere, per quindici anni, un
orario lavorativo ben superiore a quello contrattualizzato, che
- ha riconosciuto la Corte d'appello di Napoli - non gli ha
permesso di usufruire di un periodo minimo di riposo giornaliero
di 11 ore consecutive e lo ha portato a svolgere lavoro notturno
per più delle otto ore giornaliere consentite. "Pur percependo
per questo motivo lo straordinario, ha però sviluppato un grave
stress che ha minato la sua salute fisica e mentale",
evidenziano gli avvocati, aggiungendo che i giudici d'appello
gli hanno "riconosciuto un maxi risarcimento per danno da stress
o da 'usura psicofisica' - quantificato, nel caso esaminato, in
100mila euro - che ora apre la strada dei ricorsi a tutti i
medici italiani che si trovano nella medesima situazione e che
deve essere corrisposto con efficacia retroattiva". (ANSA).
Superlavoro medico ospedaliero, Asl condannata per lo stress
A Napoli. Centomila euro per violazione delle direttive europee