(ANSA) - PESCARA, 02 NOV - Associazioni ambientaliste e
animaliste, oltre a rappresentanti dei partiti d'opposizione in
Regione Abruzzo, oggi in piazza a Pescara per protestare contro
la delibera della Giunta Marsilio che prevede l'abbattimento
selettivo di 469 cervi. Giovedì prossimo è prevista la sentenza
del Consiglio di Stato sul ricorso presentato da varie
associazioni tra cui la Lega in difesa degli animali.
"Il tema non è tanto quello dei danni che i cervi
arrecherebbero all'agricoltura - spiega all'ANSA l'avvocato
della Lega in Difesa degli animali Michele Pezzone - ma
controbilanciare le motivazioni dei giudici del Tar che hanno
dato ragione alla Giunta Marsilio, in merito a problemi di
sicurezza per gli uomini, e il principio di precauzione a tutela
degli animali. Su questo il Consiglio di Stato si è mostrato
disponibile concedendo una sospensiva al provvedimento in attesa
della sua decisione prevista per il 7 novembre."
Sull'incolumità degli esseri umani, in base agli incidenti
stradali provocati dall'attraversamento dei cervi, i dati
ufficiali parlano di un'incidenza dello 0,2%, a fronte della
necessità, secondo la Regione, di concedere l'abbattimento
selettivo di 469 cervi. Alla manifestazione erano presenti anche
attivisti provenienti da altre parti d'Italia, in particolare da
Trentino, Umbria e Toscana.
Presenti anche alcuni rappresentanti politici d'opposizione
come Erika Alessandrini del M5S. "La delibera di Giunta -
sostiene la pentastellata - parla di danni all'agricoltura,
ebbene, secondo i dati in nostro possesso, gli euro che la
Regione ha dovuto risarcire agli agricoltura per i danni
arrecati ai cervi è di poco meno di 26 mila, un po' poco per
giustificare una simile mattanza".
Intanto la petizione promossa contro il provvedimento ha
superato le 130mila firme. "Una petizione promossa da tutti i
partiti di minoranza - spiega il vicepresidente del Consiglio
Regionale Antonio Blasioli - e che vede come primo firmatario
Alessio Monaco di Avs, adesso attendiamo il Consiglio di Stato,
resta però fuor di dubbio che non ci sono ragioni
sufficientemente valide se non quelle di ringraziare la lobby
della caccia in Abruzzo per il sostegno a Marsilio nell'ultima
tornata elettorale." (ANSA).
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