"Il tribunale di Bologna si è mosso con particolare prudenza collocando le sue richieste all'interno di corretti parametri normativi e giurisprudenziali sovranazionali e nazionali. Francamente impossibile cogliere in quella scelta, ricordiamolo, di interlocuzione pregiudiziale con la Corte di Giustizia, un attacco alla politica.
Il presidente dei penalisti prosegue affermando che "ovviamente non sappiamo quali saranno le scelte del governo dopo la decretazione 'politica' in ordine alla catalogazione dei Paesi di provenienza sicuri e che tipo di selezione dei destinatari delle procedure accelerate sarà effettuata, ma certo il timore è che si vada incontro ad una indebita escalation che potrebbe coinvolgere anche l'Europa, tanto più inappropriata perché giocata per altri fini sui diritti e le garanzie dei migranti e dunque sulla vita stessa di persone vulnerabili".
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