Cronaca

Scultura di sabbia per ricordare i 4 ragazzi morti nel Nuorese

L'artista la dedica 'a tutte le madri che hanno perso un figlio'

Redazione Ansa

(ANSA) - SASSARI, 04 NOV - Una mega scultura di sabbia sulla spiaggia di Platamona a Sassari per ricordare a Michele Coinu, 21 anni, Lorenzo Figus, di 17, Marco Innocenti, di 18, e Michele Soddu, di 22, i quattro ragazzi di Fonni morti la sera di mercoledì in un incidente stradale sulla provinciale 69, alla periferia del paese del Nuorese. L'ha realizzata l'artista Nicola Urru all'altezza al quinto pettine del litorale del nord Sardegna. Un altorilievo di una quindicina di metri di lunghezza realizzato ieri, il giorno dopo i funerali dei quattro giovanissimi che lavoravano tutti nel caseificio di Fonni.
    Nell'opera si vede una grande effigie della Madonna che piange e, ai suoi, piedi una luna e i quattro giovani.
    "Dicono che nelle lacrime di una mamma c è il dolore della Vergine...e quel maledetto giorno Ella pianse per i figli suoi: Lorenzo Figus, Michele Soddu, Marco Innocenti e Michele Coinu - scrive Urru sui social - Per vedere la Madonna piangere non è necessario recarsi in pellegrinaggio e sperare di assistere a questo evento miracoloso. Questo perché, ogni volta che piange una madre sono le stesse lacrime che versa la Vergine. Ogni dolore le appartiene, non c è figlio che non sia anche il suo.
    Questa tragica sorte è toccata anche alla nostra Madre Celeste.
    Anche lei ha pianto il lutto di suo figlio, accettando il volere di Dio già dal momento in cui rispondeva all annuncio dell Angelo. Ogni genitore - aggiunge - quando viene benedetto dalla nascita di un figlio porta in sé la possibilità che possa perdere quel dono che non gli appartiene veramente. Agli occhi del mondo la perdita di un figlio è la negazione assoluta della speranza e solo nella fede la morte è vinta. L'Addolorata è lì, a dirci che dopo la sofferenza troveremo la luce, e che nel dolore nessuno è lasciato solo - conclude - Dedico la mia scultura e 'Donna del Paradiso' a tutte le madri che hanno perso un figlio. A tutte quelle donne la cui vita si è come smarrita nel pianto e nel rimpianto" (ANSA).
   

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