(ANSA) - TRIESTE, 08 NOV - Diventa sempre più grave la
situazione dei migranti senza dimora a Trieste. Non sono infatti
soltanto quelle decine di persone che dormono all'addiaccio nei
pressi del varco di uscita del Porto Vecchio, come testimoniato
dall'ANSA.
La sera, dalle finestre sfondate dei grandi magazzini si
intravedono luci di fortuna e ombre in movimento. Durante il
giorno, invece, sempre un po' al riparo dai passanti, c'è un
piccolo brulicare di attività: chi prepara da mangiare, chi
stende il bucato e chi taglia i capelli, a pochi passi dal mare,
a pochi passi dal centro. Secondo una stima molto approssimativa
sarebbero centinaia i migranti che soggiornano nell'area, dove
si sarebbe ricreata una situazione analoga al Silos, la
fatiscente struttura a pochi passi chiusa a giugno: uguale
l'assenza di servizi igienici, ugualmente carente le condizioni
sanitarie, uguali i cumuli di immondizia, in assenza di
contenitori per i rifiuti. D'altronde alcuni di quelli che oggi
occupano gli ex magazzini vivevano già nel Silos; altri se ne
sono aggiunti con il tempo, sempre provenienti dalla rotta
balcanica.
Un gruppetto di giovani pachistani conferma che solo nel
primo magazzino, quello più vicino al centro della città, sono
in cinquanta dalla scorsa estate. Altri si sono sistemati alla
meno peggio, sparpagliati in diversi edifici, fabbricati più
bassi, rimesse, piccoli ruderi o altri grandi ex depositi
nell'enorme area del Porto Vecchio. C'è anche chi dorme nel
vecchio vagone in disuso di un treno, abbandonato da una ventina
d'anni sui binari. (ANSA).
Chiuso il Silos, la situazione migranti a Trieste non è cambiata
In centinaia occupano dismessi magazzini, in condizioni precarie