Cronaca

Genitori ragazzi uccisi a Napoli, certezza pena e stop alle armi

A "Porta a Porta" i familiari di Santo, Francesco Pio e Giogiò

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 12 NOV - "Non mi spiego perché questi minorenni vanno in giro così. Forse hanno la convinzione che non pagano per quello che fanno". É la testimonianza di Mena De Mare, la mamma di Santo Romano, giovane promessa del calcio, ucciso nei giorni scorsi a San Sebastiano al Vesuvio mentre tentava di fare da paciere in una lite tra suoi coetanei per un paio di scarpe sporcate con un pestone. Intervenendo alla puntata di 'Porta a porta' che andrà in onda stasera la mamma di Santo ha raccontato le drammatiche ore vissute quella serata. "I genitori dell'assassino hanno scritto una lettera che hanno diffuso sui social", ha proseguito la donna, dicendo di non avere voglia di incontrarli. Poi l'appello ai genitori di tutti i ragazzi di "guardare i loro figli".
    Sempre a "Porta a porta" sono intervenuti i genitori di Francesco Pio Maimone, ucciso dinanzi ad uno chalet nella zona di Mergellina. Anche lui è stato ammazzato da un proiettile esploso durante una lite tra ragazzi: Francesco Pio, che stava per i fatti suoi e che non aveva nulla a che fare con le persone protagoniste della lite, fu attinto da una pallottola vagante mentre stava consumando, al termine del suo lavoro, delle noccioline con un suo amico. Ed anche in questo caso la lite scoppiò per una scarpa sporcata. Pure i genitori di Francesco Pio hanno chiesto di creare strutture sportive e ricreative per tenere impegnati i ragazzi. "Oggi purtroppo la criminalità è dappertutto", ha detto il papà del ragazzo, invocando la certezza della pena.
    Alla puntata di 'Porta a porta' è intervenuta anche la mamma di Giovan Battista Cutolo, detto Giogiò, ucciso a 24 anni, in piazza Municipio a Napoli mentre si trovava davanti ad un pub.
    Anche Giogiò, che era con la fidanzata, ha trovato la morte per mano di un minorenne perché ha tentato di proteggere un ragazzo bullizzato, al quale avevano buttato addosso un barattolo di maionese. A Giogiò è stata concessa la medaglia al valore civile. "Chi ha ucciso mio figlio - ha detto con amarezza la mamma - dopo aver commesso il fatto è andato a giocare a carte.
    Tutti dicono disarmiamo Napoli, questi minorenni si procurano le armi come se fossero accendini. Quante scuse ci devono a me, alla mamma di Francesco Pio e di Santo. Hanno massacrato i nostri figli". (ANSA).
   

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