Cronaca

Corteo studenti Pro Pal a Torino, 'governo e Schlein complici'. Tensioni con le forze dell'ordine, 15 poliziotti al pronto soccorso

Fotografie con i volti dei politici coperti da mano insanguinata

Redazione Ansa

Si registrano tensioni durante il corteo a Torino degli studenti scesi in piazza contro le politiche del governo.

Una quindicina di poliziotti dei reparti mobili di Torino hanno fatto ricorso alle cure del pronto soccorso perché, a quanto si apprende, coinvolti nello scoppio di un ordigno artigianale, che ha dato delle esalazioni urticanti. Il materiale esplodente è stato lanciato in mezzo alle forze dell'ordine davanti alla Prefettura, in piazza Castello, dove si sono registrate le maggiori tensioni. 

Contatti tra i ragazzi e il cordone di sicurezza delle forze dell'ordine ci sono stati davanti alla Prefettura, in piazza Castello. Alcuni manifestanti sono stati respinti mentre tentavano di raggiungere il portone dell'edificio della Prefettura. Il corteo si è poi spostato prima davanti al rettorato e poi davanti alla sede Rai dove gli studenti hanno colpito con aste di bandiere i mezzi della polizia.

Ci sono stati lanci di uova contro il cordone di poliziotti schierato davanti alla sede di Intesa Sanpaolo e alle Gallerie d'Italia, in piazza San Carlo, durante il corteo degli studenti a Torino. Uova sono state lanciate anche contro alcune vetrine dei negozi di via Roma, il salotto buono del capoluogo piemontese. Davanti alle Gallerie d'Italia sono stati scaricati anche diversi libri: "Leggeteli", ha urlato un giovane. In precedenza erano stati imbrattati bus e alcuni monumenti, tra questi quello dedicato a Vittorio Emanuele II, con scritte come "Free Palestine".

Un furgone dei reparti mobili della polizia è stato danneggiato, davanti alla sede Rai di via Verdi. Sono stati strappati via i fari e i parafanghi. I manifestanti hanno raggiunto la Mole Antonelliana, simbolo della città e sede del Museo del Cinema. Qui hanno sfilato la bandiera italiana esposta all'ingresso e hanno messo quella palestinese.

 

Accanto e striscioni e bandiere sono comparsi anche cartelli con le fotografie di esponenti politici italiani con il volto coperto da uno stencil che riproduce una mano rossa di sangue, e la didascalia "complice del genocidio": tra questi ci sono Giorgia Meloni, Elly Schlein, Matteo Salvini.

 

In testa al corteo lo striscione con la scritta 'Le scuole sanno da che parte stare, contro governo e genocidio' e un altro che recita 'Ogni giorno è No Meloni Day'. 

 

Durante il corteo studentesco Pro Pal che si sta svolgendo a Torino, a cui partecipano alcune centinaia di ragazzi, dei giovani hanno fatto il gesto delle tre dita a simboleggiare la P38, come avveniva nei cortei degli anni Settanta, negli spezzoni dell'Autonomia Operaia. Al corteo di questa mattina partecipano diversi collettivi studenteschi, alcuni vicini al centro sociale Askatasuna, considerato a oggi ultima roccaforte dell'Autonomia in Italia.

 



   

Meloni: 'Certa politica smetta di giustificare le violenze'

"Anche oggi abbiamo assistito a inaccettabili scene di violenza e caos in alcune piazze, ad opera dei soliti facinorosi. Diversi agenti delle Forze dell'Ordine sono finiti al pronto soccorso a causa di ordigni e scontri. La mia totale solidarietà va a tutti gli agenti feriti, con l'augurio di una pronta guarigione". Lo afferma sui social la premier Giorgia Meloni. "Spero - aggiunge - che certa politica smetta di proteggere o giustificare queste violenze e si unisca, senza ambiguità, nella condanna di episodi così gravi e indegni".

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