Cronaca

La piazza che ricorda il '77, spunta gesto della P38

A Torino l'ala dura degli studenti, in piazza gli antagonisti

La piazza che ricorda il '77, spunta gesto della P38

Redazione Ansa

Fa un certo effetto rivedere quel gesto, uno dei simboli del '77 e degli Anni di Piombo, in un corteo di giovani nel 2024. Quando, tra i fumogeni e lo sventolio delle bandiere palestinesi, alcuni manifestanti a Torino alzano tre dita in cielo a simboleggiare la P38, chi conosce la storia del nostro Paese non è riuscito a non pensare al capoluogo piemontese di quegli anni e al fatto che era il 'saluto' dei militanti dell'Autonomia Operaia prima che partissero alla carica.
   

I volti dei ragazzi che oggi hanno fatto quel gesto, durante una manifestazione studentesca indetta contro le politiche del governo di centrodestra e per la Palestina, non erano coperti da passamontagna come all'epoca, ma le tensioni ci sono state, in particolare in piazza Castello, dove è stato lanciato un ordigno rudimentale contro le forze dell'ordine. Sotto la prefettura e a un passo dalla Cupola Geodetica di 'Casa Tennis', allestita per le Atp Finals.
   

Una ventina gli agenti che hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso, investiti dopo lo scoppio da una nube di gas urticante.
   

Fino a quel momento le cose erano filate più o meno lisce. Da Porta Susa, luogo scelto per il concentramento, erano partiti in circa quattrocento. Tra le fila c'erano non solo studenti, ma anche esponenti di centri sociali e antagonisti. Lungo il percorso c'erano stati una serie di imbrattamenti ai mezzi pubblici e ai monumenti. Su quello dedicato a Vittorio Emanuele II con lo spray nero qualcuno ha scritto "Free Palestine". Pochi metri dopo il corteo si è fermato e davanti all'ufficio scolastico regionale e ha dato alle fiamme un fantoccio sormontato dalla fotografia del ministro della pubblica istruzione Valditara. A questo punto la manifestazione è diventata più oltranzista, come i suoi contenuti: sono state lanciate uova contro le forze dell'ordine. La prima volta sempre sotto l'ufficio scolastico, poi davanti alla sede di Intesa Sanpaolo e Gallerie d'Italia, dopo che i manifestanti hanno virato verso il centro.
   

Sono cambiati anche gli slogan, non più dedicati alla Palestina, si sono sentire le urla "Tout le monde deteste la police" (Tutto il mondo odia la polizia). In piazza Castello gli antagonisti hanno cercato di arrivare ai cancelli della Prefettura. I reparti della polizia lo hanno impedito. Ci sono stati calci, pugni ed è volata qualche manganellata. Ed è qui che viene fatto esplodere l'ordigno rudimentale. Il corteo si è poi spostato rapidamente sotto la sede Rai, dove sono stati assaliti e danneggiati dei mezzi delle forze dell'ordine.
   

Davanti alla Mole Antonelliana è stata sfilata dal pennone la bandiera italiana e issata quella palestinese. Infine i manifestanti sono arrivati, dopo aver imbrattato e danneggiato un fast food, a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche.
    Da dove nel '77 gli autonomi, quelli veri, partivano con i loro cortei.
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it