(ANSA) - BARI, 16 NOV - Oggi e domani le pastaie di Bari
vecchia, che ogni giorno espongono e vendono in strada le
orecchiette fatte in casa, sono in sciopero: si tratta di una
forma di protesta contro i sospetti che la tipica pasta barese
non sia davvero fresca ma comprata e spacciata ai turisti come
fatta a mano. A sollevare i dubbi, oltre ad alcuni food
influencer sui social, sono stati alcuni servizi giornalistici,
che hanno parlato anche di scarse condizioni igieniche nella
conservazione dei cibi in ristoranti improvvisati in case
private, scatenato qualche reazione violenta delle signore e dei
loro parenti.
Interpellato dall'ANSA, Angelo Caputo, marito di Nunzia, la
capostipite delle pastaie che sono state anche coinvolte in spot
di Dolce&Gabbana, spiega: "E' una protesta perché tutti ci
stanno dando addosso, ora basta. Perché noi facciamo le
orecchiette vere, fatte da noi. Quelle degli altri non sono
industriali, sono secche per consentire ai turisti di portarle
in viaggio con loro fino a casa. Non è vero che vendiamo le
orecchiette industriali, sono tutte fesserie, hanno messo questa
voce in giro".
La protesta, prosegue, "è anche nei confronti del Comune di
Bari che ci deve mettere in regola: noi vogliamo pagare le tasse
e fare tutto il necessario ma loro ci devono mettere nelle
condizioni di lavorare". Lo sciopero, assicura, "proseguirà per
un altro giorno, non di più: ci dispiace per i turisti che sono
venuti a chiedere dove sono le orecchiette e come mai non ci
fossero le signore a produrle come sempre, e noi abbiamo
spiegato tutto".
A Bari vecchia ci sono tante famiglie che lavorano con le
orecchiette, solo nella strada in cui c'è Nunzia, il cosiddetto
Arco basso, sono dieci. (ANSA).
A Bari sciopero delle orecchiette, 'falso che siano industriali'
'Alcune sono secche per consentire ai turisti di trasportarle'