"Non possiamo permetterci di essere indifferenti o voltare lo sguardo altrove. È il tempo di unire le forze". Lo ha detto Gino Cecchettin, alla presentazione della Fondazione dedicata alla figlia Giulia. "Quando si affrontano tragedie tali, la vita ti sorprende sempre dandoti scopi nuovo. E oggi sono qui per parlarvi proprio di questo. Oltre un omaggio a Giulia" quello della fondazione "è un impegno che riguarda il coinvolgimento di ciascuno di noi". La fondazione ha "il compito di educare per produrre un cambiamento. La violenza di genere è frutto di un fallimento collettivo: non è solo una questione privata. Dobbiamo educare le nuove generazioni".
"Siamo qui per fare rumore. Un grido. E lo diciamo agli uomini: nessun di loro o di noi si chiami fuori. L'idea di Gino Cecchettin di presentare la Fondazione alla Camera dei deputati mi ha molto sorpreso e commosso. Non aspettavamo altro, questa giornata è l'inizio di una settimana che ci porterà al 25 novembre, la Giornata mondiale contro la violenza delle donne. Lo facciamo nel nome di Giulia, guardando avanti, guardando la necessità di formare e parlare, confrontarsi soprattutto con i giovani per un'educazione affettiva che evidentemente oggi è carente", ha detto il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin nella Sala della Regina di Montecitorio. "Se si può migliorare la legislazione? Si può fare sempre meglio - ha aggiunto -, e si può fare meglio con l'impegno non solo dei parlamentari, ma di tutti coloro che hanno un ruolo nelle istituzioni. Qui non c'è differenza tra partito e ideologia - ha precisato Mulè -, c'è un interesse comune che è quello di un approccio nuovo e diverso all'affettività, al modo di comportarsi e di avere rispetto, soprattutto delle donne".
"Incoraggio la Fondazione Giulia Cecchettin che oggi presenti per l'impegno che si assume nel contribuire affinché non vi siano altre vittime del sopruso e per capire e combattere la violenza e le sue cause. In questo modo ci aiuterà a comprendere che l'amore non è mai possesso, ma sempre dono e rispetto. Per quello che mi sarà possibile, cercherò di aiutarvi". Questo il messaggio del card.Matteo Zuppi, al padre di Giulia. "Oggi presenti la Fondazione che porta il nome della tua amata Giulia, che è diventata carissima anche per ognuno di noi. Desidero far sentire la mia personale vicinanza a te, ai tuoi figli e a tutti i familiari e gli amici. Voglio esprimere il mio ringraziamento più sincero per come hai saputo affrontare con tanta umanità una tempesta che ha strappato il fiore bellissimo della vita di Giulia. Buon cammino con tanta amicizia e vicinanza".
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