(ANSA) - CAGLIARI, 22 NOV - "Non riesco a rendermi conto di
quello che ho fatto, mi sembra impossibile". Così Igor Sollai,
il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio
volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso
e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni,
sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da
Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati
il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito,
vicino alla vecchia statale 125, ai propri legali Carlo Demurtas
e Laura Pirarba e poi davanti al pm Marco Cocco, durante la
lunga confessione di ieri nel carcere di Uta.
Quattro ore in cui il 43enne ha confermato ogni singolo
elemento in contestazione. "Siamo stati contattati dal signor
Sollai - spiegano all'ANSA gli avvocati Carlo Demurtas e Laura
Pirarba - che dopo una profonda riflessione e una serie di
confronti con noi, nel corso dei quali abbiamo esaminato tutte
le risultanze, ha deciso di rendere piena confessione. Il primo
interrogatorio è durato circa quattro ore, ma nelle prossime
settimane ci saranno ulteriori appuntamenti per definire ogni
aspetto".
Ieri Sollai, da quanto si apprende, si è concentrato su come
è avvenuto il delitto, confermando di aver ucciso la moglie a
colpi di martello. Poi avrebbe parlato dell'occultamento del
cadavere. Ma non solo. Incalzato dalle domande, si è soffermato
anche sugli elementi relativi a cosa ha fatto dopo aver nascosto
il corpo della moglie. L'interrogatorio, iniziato nel tardo
pomeriggio e concluso di notte, riprenderà nelle prossime
settimane. In quella occasione con buona probabilità il 43enne
parlerà del movente. (ANSA).
Femminicidio a Cagliari, il marito, 'mi sembra impossibile'
La confessione, 'non mi rendo conto di quello che ho fatto'