Cronaca

Casa Sollievo smentisce voci su cessione, 'nessuna trattativa'

'La struttura resta di proprietà della Santa Sede"

Redazione Ansa

(ANSA) - SAN GIOVANNI ROTONDO, 23 NOV - "Sono prive di ogni fondamento le notizie diffuse a mezzo stampa relative alla cessione dell'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo ad alcuni grandi gruppi della sanità privata di volta in volta tirati in ballo. Né tantomeno sono mai state avviate trattative in tal senso né con questi ultimi né con alcun altro soggetto interessato alla compravendita". Lo sottolinea in una nota la Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza.
    L'Istituto "resta - si aggiunge - di proprietà della Santa Sede che, nell'autunno del 2022, ha nominato un nuovo Consiglio di amministrazione incaricato di gestire le difficoltà economico finanziarie dell'Ente. A tutt'oggi l'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza resta un presidio sanitario fondamentale per tutta la Puglia e per l'intero Meridione d'Italia, e un centro di ricerca di rilievo riconosciuto dal Ministero della Salute come IRCCS-Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico nel campo dell'Oncologia della Neurologia e della Diagnostica".
    In merito al bilancio, la Fondazione comunica che "il ritardo sull'approvazione del bilancio del 2023 è dovuto principalmente al cambio dei criteri contabili (da OIC a IPSAS) come peraltro richiesto dalla Santa Sede. Il bilancio del 2023 è totalmente in linea con il Piano strategico 2023-2025 così come aggiornato nel nuovo Piano 2024-2028".
    Sulla possibile cessione della struttura è intervenuto oggi anche il consigliere regionale Sergio Clemente (Azione) che ha chiesto al presidente della III Commissione Consiliare Sanità, Mauro Vizzino, di convocare in audizione il presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano, l'assessore alla Sanità Raffaele Piemontese, il direttore del Dipartimento regionale promozione della salute e dello sport, Vito Montanaro ed il direttore generale di Casa Sollievo della Sofferenza, Luigi Gumirato. "Risultano preoccupanti e fondate - ha sostenuto Clemente - le notizie della cessione de quo anche alla luce del piano di rientro cui è stata sottoposta la Fondazione per ridurre il preoccupante deficit ed il significativo debito complessivo". (ANSA).
   

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