(ANSA) - LECCE, 29 NOV - Una lettera indirizza ai due figli,
Greta e Davide, come "testimonianza di un uomo piegato dal
dolore per una condanna infamante". A pochi giorni dall'udienza
sulla richiesta di revisione del processo che potrebbe
riscrivere il corso del suo destino Giovanni Camassa,
l'agricoltore salentino di 57 anni condannato in via definitiva
all'ergastolo per l'omicidio di una sua conoscente, Angela
Petrachi, dal carcere di Lecce manda ai figli il suo lungo
sfogo, ribadendo la sua innocenza.
Angela Petrachi 31 anni, di Melendugno, madre di due figli,
scomparve il 26 ottobre del 2002. Fu trovata uccisa, torturata e
brutalmente seviziata l'8 novembre successivo in un boschetto
di Borgagne. Sul cadavere e sugli slip non è stato trovato il
Dna di Camassa ma quello di un altro uomo. Camassa si è sempre
dichiarato innocente. Assolto in primo grado per "non aver
commesso il fatto", poi condannato in via definitiva nel 2014
per omicidio aggravato, violenza sessuale e vilipendio di
cadavere. I legali dell'agricoltore avevano chiesto la revisione
del processo sulla base di nuove emergenze probatorie e nel
dicembre 2023 la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso
stabilendo che a decidere sull'ammissibilità della richiesta di
revisione del processo sia la Corte d'assise d'appello di
Catanzaro che ha fissato l'udienza per il 2 dicembre.
"Non oso sperare nella giustizia per Angela - conclude
Camassa - perché da più di 20 anni io sono rinchiuso qui mentre
il vero assassino è libero come l'aria e non deve fare i conti
se non con Dio o la sua coscienza se mai ne ha avuta una".
Infine la chiosa per i figli: " Lotto ancora, grido la mia
innocenza per voi. Pregate per me. Con tanto amore il vostro
papà". (ANSA).
Femminicida ergastolano scrive ai figli, 'sono innocente'
Ha chiesto revisione del processo,sul cadavere Dna di altro uomo