(ANSA) - GENOVA, 29 NOV - Nuovo rinvio del processo alla
Corte di assise d'appello di Milano per valutare una riduzione
della pena. È quanto ha deciso la Corte di Cassazione per
Alessio e Simone Scalamandré, i due fratelli accusati di aver
ucciso il padre Pasquale al culmine di una lite nella loro
abitazione di San Biagio a Genova.
Ad aprile, nel processo d'appello bis, la Corte d'assise
d'appello di Milano aveva condannato i due fratelli a 21 e 14
anni anni di reclusione. La Suprema Corte ha chiesto per la
seconda volta che la Corte d'assise d'appello rivaluti le
attenuanti per Alessio accogliendo il ricorso presentato dagli
avvocati Luca Rinaldi e Andrea Guido.
Per il fratello Simone, pur respingendo il ricorso degli
avvocati Riccardo Lamonaca e Nadia Calafato (incentrato sulla
tesi della non partecipazione del fratello minore nel delitto)
ha chiesto che anche per lui sia rivalutata la pena tenendo
conto delle attenuanti. Questa mattina anche il sostituto
procuratore generale in Cassazione aveva chiesto che fosse
accolto il ricorso della difesa.
Grande soddisfazione dei difensori degli imputati per
l'accoglimento del ricorso. Il delitto era avvenuto nell'ambito
di un contesto famigliare difficile: Pasquale Scalamandré era
stato denunciato per maltrattamenti e minacce nei confronti
della moglie, madre dei due imputati, che si era dovuta
allontanare dalla città, trovando rifugio in una comunità
protetta in Sardegna. Il giorno dell'omicidio il padre era
andato a casa dei figli per chiedere insistentemente ad Alessio
di ritirare la denuncia contro di lui. Alessio si era assunto in
prima persona la responsabilità del delitto avvenuto al culmine
dell'ennesima lite. (ANSA).
Uccisero padre violento, Cassazione 'pena dev'essere ridotta'
Suprema Corte rinvia due fratelli a nuovo processo a Milano