"Tutti i Paesi che hanno influenza sulla Siria la usino per la de-escalation". E' l'appello del dipartimento di Stato americano secondo il portavoce Matthew Miller.
Guterres allarmato dall'escalation in Siria, 'stop ai combattimenti'l segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, è "allarmato" dalla violenza e dall'escalation in Siria, e chiede la fine dei combattimenti. Lo ha detto il portavoce, Stephane Dujarric.
A seguito dell'escalation armata della scorsa settimana nella Siria settentrionale, migliaia di persone sono state nuovamente costrette a lasciare le loro case nella regione di Idlib. Lo riferisce Medici senza frontiere all'ANSA. "I nostri team hanno donato articoli medici e non medici per aiutare la risposta medica e umanitaria nell'area in cui siamo presenti. Con le strutture sanitarie che vedono più pazienti feriti, abbiamo fornito kit medici, prodotti per l'igiene, coperte e materassi agli ospedali e a più di 150 famiglie appena sfollate", aggiunge l'ong.
"Dopo 13 anni di conflitto, 4 milioni di persone nella Siria nord-occidentale vivono ancora in condizioni disperate, circa la metà di loro vive ancora in tende", prosegue Msf ricordando che "dal 2012, i nostri team forniscono assistenza sanitaria primaria e secondaria e aiuti essenziali alle comunità sfollate nella regione di Idlib".
L'Osservatorio siriano per i diritti umani afferma che il bilancio dei nuovi combattimenti in Siria ha raggiunto i 514 morti, inclusi 92 civili.
All'Onu consiglio di sicurezza urgente sulla SiriaIl consiglio di sicurezza dell'Onu terrà martedì 3 dicembre una riunione d'emergenza sulla Siria, a seguito di un'offensiva fulminea da parte dei ribelli jihadisti che hanno catturato zone del nord del paese dalle forze governative. L'incontro, si apprende da fonti a Palazzo di Vetro, è stato richiesto dal governo siriano e sostenuto dai tre membri africani del Consiglio (Mozambico, Sierra Leone e Algeria) e dalla Guyana.
Iran: 'Chi attacca il governo di Damasco legato a Usa e Israele'"Il ritorno del terrorismo ha messo a repentaglio la sicurezza della Siria e la continuazione della situazione si estenderà sicuramente ai Paesi confinanti con la Siria". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, in una conferenza stampa congiunta con l'omologo turco, Hakan Fidan, ad Ankara.
"I gruppi terroristici Takfiri (apostati, miscredenti), che hanno organizzato attacchi contro il governo siriano, hanno stretti legami con gli Stati Uniti e il regime sionista", ha aggiunto Araghchi. "Creare insicurezza in Siria è un complotto israeliano", ha sottolineato il capo della Diplomazia di Teheran, aggiungendo che "l'insicurezza in Siria può portare a una guerra civile, che certamente colpirà i Paesi confinanti, quindi non dovremmo lasciare che la Siria si trasformi in un posto sicuro per i gruppi Takfiri".
Secondo quanto riferisce Irna, Araghchi, ha espresso il "pieno sostegno" dell'Iran al governo e all'esercito siriano e ha affermato che l'Iran starà al loro fianco, come ha fatto in passato. Il ministro degli Esteri iraniano ha aggiunto che con l'omologo turco ha discusso dei modi per creare stabilità in Siria come anche della necessità di un cessate il fuoco a Gaza e dell'invio di aiuti umanitari nella Striscia.
Iran, presto nuovo incontro sulla Siria con Turchia e RussiaIl ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato che si terrà un nuovo incontro con gli omologhi di Turchia e Russia riguardo alla crisi siriana nel formato di Astana, ovvero la serie di colloqui tra delegazioni di Ankara, Teheran e Mosca per tentare di risolvere i problemi in Siria che si tengono a partire dalla fine del 2016.
Araghchi ha detto che il processo di Astana "non dovrebbe essere fermato" e ha annunciato l'incontro durante una conferenza stampa congiunta con l'omologo turco, Hakan Fidan, ad Ankara, trasmessa dalla tv di Stato Trt. "Presto si terrà una conferenza (nel formato di) Astana", ha detto Fidan.
Mosca non esclude una trilaterale con Ankara e TeheranLa Russia non esclude un incontro trilaterale con Turchia e Iran sulla situazione in Siria: lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko, ripreso dalla Tass.
"Un incontro del genere non è da escludere", ha dichiarato Rudenko aggiungendo che "potrebbe non avvenire necessariamente in Russia". "Ora manteniamo contatti stretti e regolari in tempo reale con tutti i principali attori, compresi i rappresentanti di Iran e Turchia, non posso escludere nulla", ha affermato il vice ministro russo secondo la Tass.
Per l'Iran, 'la Turchia è un Paese chiave per ridurre le tensioni in Siria'La Turchia ha svolto "un ruolo chiave" per ridurre le tensioni in Siria. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Ismail Baghaei, sottolineando la presenza di Ankara nel processo di Astana, ovvero una serie di incontri, in corso dalla fine del 2016, tra rappresentanti di Turchia, Russia e Iran per cercare di trovare una soluzione alla crisi siriana e ridurre le tensioni nel Paese in guerra dal 2011.
"La Turchia è uno dei Paesi più importanti tra i vicini della Siria e svolge un ruolo chiave nel processo di Astana e l'attuale situazione nella regione richiede strette consultazioni con le autorità turche", ha detto il funzionario, come riferisce Isna, a proposito della visita del capo della Diplomazia di Teheran, Abbas Araghchi, oggi ad Ankara dove ha in programma colloqui con l'omologo turco, Hakan Fidan, e con il presidente Recep Tayyip Erdogan, nel contesto dell'offensiva da parte delle milizie jihadiste filo turche nel nord ovest della Siria.
"Il processo di Astana è ancora vivo e la comunità internazionale è consapevole dell'importanza di questo processo per ridurre la tensione in Siria e come strumento e veicolo per realizzare azioni umanitarie", ha detto Baghaei, aggiungendo che Ankara e Teheran condividono la stessa preoccupazione rispetto alle tensioni siriane. "Il ministro degli Esteri turco ha affermato chiaramente che queste questioni non hanno nulla a che fare con la Turchia e che sono preoccupati per la situazione", ha detto il funzionario.
I servizi segreti ucraini: 'Primi scontri a Damasco, militari russi in fuga'Contingenti militari e diplomatici russi stanno lasciando urgentemente Damasco e altre città siriane di fronte all'avanzata delle forze di opposizione: lo scrive su Facebook l'intelligence del ministero della Difesa ucraino (Gur), aggiungendo che nella capitale si registrano i primi scontri armati. Lo riporta Ukrinform.
Secondo la Gur, le forze che si oppongono al regime di Bashar al-Assad, sostenuto dai russi, stanno avanzando verso il sud del Paese, con i primi scontri che hanno avuto luogo nelle città di Hama, Homs e Suwayda. Il contingente militare russo è fuggito da Hama ed è stato evacuato nella base di Hmeymim.
Il capo del quartier generale di coordinamento russo a Hmeymim, il colonnello generale Alexander Zhuravlev, ha dichiarato che la situazione è fuori dal controllo del governo. I primi scontri armati sono scoppiati a Damasco e il personale militare e diplomatico russo ha iniziato a lasciare la capitale siriana. I russi sono fuggiti anche dalla base militare di Khan Sheikhun, abbandonando un notevole arsenale di armi ed equipaggiamenti.
Milizie sostenute dall'Iran entrano in Siria dall'IraqMilizie sostenute dall'Iran sono entrate in Siria dall'Iraq durante la notte e si stanno dirigendo verso il nord del Paese per dare manforte alle forze dell'esercito di Bashar al-Assad che combattono contro i ribelli: lo riportano i media internazionali, che citano due fonti dell'esercito siriano.
"Si tratta di nuovi rinforzi inviati per aiutare i nostri compagni in prima linea nel nord", ha dichiarato un'alta fonte dell'esercito.
ll capo di Stato maggiore siriano in visita al fronte di HamaIl capo di Stato maggiore siriano, il generale Abdel Karim Mahmud Ibrahim, si è recato stamani in visita a Hama, città sulla linea del fronte tra le forze russe e governative siriane e quelle jihadiste filo-turche. Lo riferisce il quotidiano filo-governativo siriano al Watan, il cui sito Internet è tornato a funzionare dopo un black-out di 24 ore tra venerdì e sabato scorsi.
"L'esercito siriano rimarrà il garante del popolo del paese e il difensore della terra e della sovranità", ha detto il generale citato dal quotidiano al Watan. Lo stesso giornale, cita l'agenzia governativa siriana Sana, secondo cui nelle ultime ore sono arrivati rinforzi militari lungo la linea del fronte a nord di Hama.
Undici civili uccisi dai raid russi nel nordUndici civili sono stati uccisi negli attacchi siriani e russi nel nord-ovest della Siria. Lo riporta l'Osssrvatorio siriano per i diritti umani.
Secondo l'Osservatorio, l'attacco aereo russo ha preso di mira il centro di Idlib, capitale di fatto del governo degli insorti filo-turchi. Secondo le fonti, tra gli 11 civili uccisi ci sono cinque minori e due donne.
Milizie sostenute dagli Usa in soccorso dei curdi di AleppoLe Forze democratiche siriane (Sdf), guidate dai curdi e sostenute dagli Stati Uniti, stanno cercando di evacuare i curdi in alcune zone di Aleppo verso aree sicure: lo ha reso noto oggi in un comunicato il capo delle Sdf, Mazloum Abdi.
"Stiamo coordinandoci attivamente con tutte le parti interessate in Siria per garantire la sicurezza della nostra gente e facilitare il loro trasferimento sicuronelle nostre aree sicure nel nord-est del Paese", si legge nella nota.
Secondo alcune stime, circa 200.000 curdi siriani sono assediati dalle fazioni filo-turche che hanno preso il controllo della città di Tal Rifaat e dei villaggi vicini. Da parte sua, l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede in Gran Bretagna, ha notato che le comunicazioni sono state interrotte nelle aree a maggioranza curda, sollevando il timore di possibili "massacri" .
Combattimenti e negoziatiProseguono i combattimenti in Siria tra le forze sostenute dalla Turchia e l'ala siriana del Pkk nei distretti a nord di Aleppo e nel quartiere aleppino di Shaykh Maqsud per spingere i curdi a lasciare il nord-ovest del Paese.
Al tempo stesso, da ieri sono in corso negoziati, mentre i portavoce dell'offensiva militare sostenuta da Ankara nel nord hanno precisato che le forze jihadiste siriane filo-turche sono pronte a evacuare un numero imprecisato di miliziani curdi da Aleppo e dalla zona a nord di Aleppo verso la città orientale di Raqqa, a est dell'Eufrate.
Guterres: 'A Gaza record mondiale di bambini amputatiLa Striscia di Gaza, dove la guerra tra Israele e Hamas infuria da oltre un anno, conta "ormai il maggior numero di bambini amputati per abitante al mondo", ha affermato oggi al Cairo il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. "Molti perdono gli arti e subiscono operazioni chirurgiche persino senza anestesia. Ciò a cui stiamo assistendo potrebbe essere uno dei crimini internazionali più gravi", ha dichiarato Guterres durante una conferenza ministeriale al Cairo per accelerare l'aiuto umanitario al devastato territorio palestinese.
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