Cronaca

'Per i ragazzi con disabilità la scuola è poco inclusiva'

Consultazione Garante Infanzia con 6.000 studenti tra 14-19 anni

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 02 DIC - Il 50,5% dei ragazzi pensa che gli insegnanti di sostegno preparati siano pochi. Il 53,8% trova gli edifici scolastici abbastanza adeguati alle esigenze delle persone con disabilità fisica, mentre solo il 26,8% li ritiene adeguati a chi ha disabilità psichiche e il 16,2% a chi ha difficoltà sensoriali. Il 58% trova la propria classe poco inclusiva, mentre a livello individuale il 55% dichiara di essere "abbastanza accogliente" e il 21,4% "molto accogliente".
    Infine, sei su dieci (62,1%) sono convinti che vi siano momenti che tendono a escludere gli alunni con disabilità.
    Sono alcuni dei dati che emergono dal documento Scuola e inclusione: dico la mia, reso disponibile oggi sul sito dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza in vista della Giornata internazionale delle persone con disabilità che si celebra il 3 dicembre. Il report è frutto di una consultazione pubblica - ospitata sul sito dell'Autorità garante per l'Infanzia e l'Adolescenza - iopartecipo.garanteinfanzia.org e promosso anche da skuola.net tra aprile e maggio scorsi - alla quale hanno preso parte oltre seimila ragazzi di età compresa tra i 14 e i 19 anni. La maggiore partecipazione è stata registrata da parte dei quattordicenni (29,7%) e delle ragazze (66,4%). Il questionario è stato redatto con la collaborazione della Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell'Agia.
    Per rendere la scuola più inclusiva oltre la metà (52,9%) ritiene necessario investire nella formazione dei docenti, mentre l'11,9% ritiene sia necessario aumentare il numero degli insegnanti di sostegno. Contano per gli studenti anche le campagne di sensibilizzazione e i momenti di confronto (25%), gli investimenti sugli psicologi scolastici (26,5%) e in edilizia scolastica (30,4%).
    "Uno degli aspetti che più mi colpisce nel leggere i risultati della consultazione - commenta l'Autorità garante Carla Garlatti - è quello della discrepanza di percezione che i ragazzi hanno del proprio comportamento come singoli e come parte del gruppo di appartenenza. Se oltre il 70%, infatti, dichiara di essere individualmente 'abbastanza o molto accogliente' verso i compagni con disabilità, quando si prende in considerazione il carattere inclusivo del gruppo il 58% trova la propria classe poco inclusiva. Questo aspetto rende quanto mai necessario rafforzare nei ragazzi il senso di appartenenza a una comunità e il senso di responsabilità individuale all'interno del gruppo".
    In caso di bisogno solo il 44,8% chiede aiuto. ll 74,3% dichiara di essersi sentito escluso a scuola, ma solamente il 43,5% ammette di aver escluso qualcuno.
    Il 43,5% ha assistito o è venuto a conoscenza di episodi di bullismo nei confronti di studenti con disabilità e il 36,5% ha dichiarato di non sapere come comportarsi o a chi rivolgersi. Il 22% pensa che il compagno o la compagna con disabilità disturbi il normale svolgimento delle lezioni, al contrario il 46,5% ritiene che non influisca, mentre il 10,4% è convinto che la presenza sia di supporto alle lezioni. Il 21% ha scelto di non esprimersi perché "non ha mai avuto studenti con disabilità in classe". Sei su dieci tra i partecipanti alla consultazione non hanno mai chiesto agli insegnanti come comportarsi con un compagno con disabilità.
    La maggior parte dei ragazzi (57,8%) ha dichiarato di non frequentare coetanei con disabilità e solo il 12% di frequentarli spesso. Sei studenti su dieci (60,6%) sono entrati in contatto con ragazzi con disabilità fuori dal contesto scolastico. In particolare: nei centri estivi il 32,6%; in ambito familiare il 23,2%; nei gruppi parrocchiali il 21,5%; nelle associazioni sportive il 18,3%; nelle associazioni di volontariato il 11,9%; nei gruppi scout il 7,3% e ai corsi di musica il 4,9%. Per oltre la metà dei partecipanti alla consultazione (57,8%) esistono contesti più inclusivi della scuola: le associazioni sportive (28,7%), le associazioni di volontariato (23%), gli oratori (20,9%) e le associazioni culturali (18,4%). (ANSA).
   

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