Giuseppe ha quasi 70 anni. Prima della pensione ha fatto, dice, uno dei lavori “più brutti”: per 42 anni “dentro a una macchina blindata”. È un poliziotto, di quelli assegnati alle scorte di tanti magistrati antimafia: anche di Giovanni Falcone. Ora, dopo 17 anni, rischia di restare senza un tetto, cacciato da un alloggio “di edilizia residenziale agevolata” destinato proprio alle forze dell’ordine. Lo sfratto è saltato già un paio di volte ma la spada di Damocle è sempre lì, a una manciata di giorni. E l’alternativa? Semplicemente non c’è.
In Italia 650 mila famiglie aspettano un alloggio pubblico, mentre un terzo dei nuclei in affitto spende per l'abitazione il 40% del reddito. A dirlo è l’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, nel rapporto "La città è per tutti", elaborato su dati Istat.
A rimpolpare questi numeri sono, tra l’altro, gli sfratti. Nel 2023 sono stati emessi nel Lazio 5.870 provvedimenti di sfratto, il 18,8% in meno rispetto all’anno precedente. 5.730 sono state le richieste di esecuzione all’ufficiale giudiziario e 2.551 gli sfratti eseguiti (-25%). Gli sfratti sono diminuiti in tutta Italia rispetto al 2022: ma quell’anno aveva visto un aumento percentuale del +218,6% rispetto al ‘21, e il 2021 a sua volta aveva visto un rialzo del +81% rispetto al 2020, l’anno dello stop agli sfratti causato dalla pandemia.
Gli sfratti, di fatto, sono triplicati in pochi anni: nel 2023, nella sola Roma, sono stati emessi più di 5 mila provvedimenti, di cui oltre 3 mila per morosità, secondo i dati del ministero dell’Interno. Nello stesso anno, più di 2 mila sfratti sono stati effettivamente eseguiti. Nel mentre, il governo di Giorgia Meloni, con la sua prima legge di bilancio, ha azzerato i fondi per il contributo affitto e la morosità incolpevole.
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha annunciato che sosterrà la proposta di moratoria sugli sfratti attraverso l'intervento del governo. “L’aumento degli sfratti sta mettendo in strada famiglie e lavoratori incolpevoli, vittime di un contesto economico insostenibile e della mancanza di politiche adeguate su affitti e abitare, del dilagare degli affitti brevi”, ricorda l’associazione Nonna Roma. Bisogna “fare in fretta”, il Giubileo è alle porte e “serve anche attuare il piano casa a partire dalla costruzione di una vera agenzia sociale per l'abitare, l'istituzione del fondo di garanzia e la revisione del sistema di welfare abitativo”.
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