(ANSA) - TRENTO, 07 DIC - I Carabinieri del Nucleo
Investigativo del Comando Provinciale di Trento e quelli della
Compagnia di Borgo Valsugana hanno arrestato un pregiudicato di
origini calabresi residente in zona mentre, per l'ennesima
volta, si era presentato negli uffici di una associazione di
volontariato locale per chiedere la restituzione dei 7.000 euro
che lo stesso gli aveva versato a titolo riparativo.
Già più di un anno fa aveva iniziato a pretendere la
restituzione del denaro affermando che secondo lui non avrebbe
dovuto svolgere il servizio alternativo né tantomeno effettuare
la donazione. All'inizio le richieste erano saltuarie ma da
marzo sono diventate sempre più insistenti, con messaggi sul
telefono della vittima e visite presso la sede
dell'associazione. Negli ultimi due mesi la situazione si è
fatta insostenibile: le richieste sono diventate ancora più
pressanti e si sono verificati inquietanti episodi.
In particolare: sconosciuti che si presentavano presso la
sede dell'associazione facendo il nome dell'estortore e che
imponevano soggetti a cui far svolgere i servizi alternativi,
autovetture che lo seguivano fino a casa, persone mai viste
prima che lo avvicinavano e con fare minaccioso gli riferivano
frasi del tipo "non si parla con i Carabinieri", "ci sono anche
gli interessi" oppure "non è finita qui" o, peggio ancora, lo
costringevano a fermarsi lungo la strada per intimidirlo
arrivando addirittura a mostrargli una pistola.
La vittima, data la valenza intimidatoria delle richieste e
tenuto conto del coinvolgimento di alcuni pregiudicati albanesi
e di un noto criminale di origini calabresi già coinvolto nella
indagine sulla 'ndrangheta "Perfido", si è salvata grazie ai
Carabinieri. Il responsabile della estorsione è stato colto in
flagranza proprio nel momento in cui stava mettendo le mani
addosso alla vittima e quindi fermato e condotto in carcere a
Trento. (ANSA).
Pretende indietro i soldi versati a titolo riparativo, arrestato
Altri tre denunciati, uno coinvolto in indagine su 'ndrangheta