Cronaca

GdF scopre evasione Iva per 1,3 milioni, denunciate 6 persone

Trieste, frode settore doganale, accusa è contrabbando aggravato

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 15 DIC - I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trieste, dopo tre controlli doganali eseguiti nei confronti del rappresentante fiscale in Italia di altrettante società di diritto sloveno operanti nel commercio internazionale di tessuti e polimeri di origine cinese, hanno rilevato un'evasione dell'imposta sul valore aggiunto ammontante, nel complesso, a oltre un milione e trecentomila euro e hanno denunciato sei persone.
    Si tratta dell'aspetto amministrativo di articolate attività d'indagine svolte negli ultimi due anni su delega della Procura della Repubblica nei confronti di un commercialista del centro Italia con studio a Trieste e di un "faccendiere" pugliese iscritto all'AIRE come emigrato a Londra, ma in realtà operante anch' egli, e da tempo, nel capoluogo giuliano. I due professionisti, servendosi di quattro persone di nazionalità slovena che si erano prestate a fungere da "prestanomi" delle tre società slovene - due con sede a Lubiana e una a Nova Gorica - nel biennio 2020/21, avevano effettuato importazioni di tessuti e polimeri di origine cinese nel Punto Franco Nuovo di Trieste e l'ufficio Fernetti - Retroporto di Trieste, per un valore complessivo di oltre 6,2 milioni di euro, in completa evasione dell'IVA dovuta per l'introduzione dei prodotti in Italia. I due utilizzavano in modo fraudolento il cosiddetto regime doganale "45", concepito per velocizzare l'immissione in libera pratica delle merci importate con contestuale introduzione in un deposito fiscale, una operazione doganale che, secondo la norma, sospende l'assolvimento dell' IVA. In realtà, però, l'immissione della merce nel deposito fiscale era solo simulata, per rimandare il pagamento dell'IVA dovuta. Le merci così importate erano destinate a imprenditori compiacenti, identificati, in relazione ai prodotti tessili, in imprenditori della provincia di Prato e, per i polimeri, in imprenditori campani. Nei confronti di questi ultimi sono stati emessi provvedimenti giudiziari dall'autorità giudiziaria per altri reati tributari. I finanzieri triestini hanno accertato le responsabilità dei due soggetti principali, ora indagati per il reato di contrabbando aggravato, con i quattro cittadini sloveni. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it