(ANSA) - ROMA, 17 DIC - "ll lavoro di cura ha fatto andare
avanti il mondo e l'umanità. Raramente viene nominato e quasi
mai contabilizzato.
"Durante i lavori della riunione ministeriale del G7 è stato
detto , a mio avviso condivisibilmente, che - ha ricordato
Roccella - tutte le donne lavorano, anche quelle che non hanno
un'occupazione riconosciuta e remunerata. Tenere conto di questa
realtà, e farlo con un approccio innovativo e dinamico, non per
cristallizzare il passato e il presente ma per promuovere
competenze, dare il giusto valore a un lavoro silenzioso e
spesso negato, e farne una ricchezza per tutti, è una sfida da
affrontare con decisione e determinazione".
L'attività del Geac 2024, di cui la giornalista e autrice
Marina Terragni è presidente, si è concentrata in particolare su
quattro temi prioritari: conflitti, cura, Generazione Z e
istruzione su cui invita i Leader del G7 a dedicare la massima
attenzione.
E proprio sul lavoro di cura viene sottolineato che per lo
sviluppo sarà "sempre più centrale nei prossimi decenni, creando
potenzialmente quasi 300 milioni di posti di lavoro entro il
2035 , e mettendo ulteriormente a dura prova la capacità delle
donne di conciliare carriera, vita personale e obblighi
familiari. Riconoscere il valore della cura non solo come bene
sociale, ma anche nella sua dimensione economica, potrebbe
trasformare il lavoro di cura in una componente rispettata e
vitale della forza lavoro, contribuendo all'uguaglianza tra
uomini e donne e sostenendo la stabilità della società". Il
Geac suggerisce quindi che "il G7 può supportare la visione di
quella che può essere definita una 'CaRevolution', trasformando
la cura da onere invisibile a strumento economico che merita
investimenti e sostegno pubblico, ponendola al centro delle
relazioni umane e valorizzando le competenze acquisite
attraverso questa esperienza". (ANSA).
Roccella, 'il lavoro di cura motore economico dell'avvenire'
Geac,da onere invisibile a strumento economico con investimenti