(ANSA) - CALENZANO (FIRENZE), 23 DIC - Individuato il punto
esatto da cui sono fuoriusciti i vapori di carburante che hanno
creato le condizioni per l'esplosione in cui il 9 dicembre
scorso, al deposito Eni di Calenzano (Firenze), sono morte
cinque persone. Il passo avanti negli accertamenti dell'indagine
è arrivato questa mattina, nel corso di un nuovo sopralluogo nel
deposito al quale hanno partecipato - oltre ai magistrati della
procura di Prato guidati da Luca Tescaroli, competenti
territorialmente sul Comune di Calenzano - alcuni dei consulenti
tecnici nominati per rispondere ai quesiti investigativi.
Proprio in questi giorni, i sei consulenti stanno raccogliendo
elementi per rispondere a una serie di domande sulle dinamiche e
le competenze che porteranno ad individuare eventualmente gli
indagati. Rimane ad esempio ancora da individuare la circostanza
che ha costituito l'innesco della gigantesca esplosione: i
tecnici hanno tempo sino alla fine di febbraio per elaborare una
relazione.
I reati ipotizzati nel fascicolo aperto dal procuratore Luca
Tescaroli - al momento senza indagati - sono omicidio colposo
plurimo, crollo doloso di costruzioni e rimozione od omissione
dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Nei giorni
scorsi, inoltre, sono state ordinate anche altre perquisizioni
nei confronti di due lavoratori presenti al momento dello
scoppio: si tratta del preposto di Sergen srl (la ditta che
stava svolgendo i lavori di manutenzione tra la baia 6 e la 7) e
l'autotrasportatore che si stava approvvigionando alla stessa
baia, e che ha premuto il pulsante di alert. A entrambi sono
stati sequestrati i cellulari, con l'obiettivo di ricostruire le
fasi precedenti e successive al disastro. (ANSA).
Calenzano, individuato il punto da dove è partita esplosione
Nuovo sopralluogo nel deposito Eni per pm e consulenti procura