A piedi da Castel Sant'Angelo fino al Colonnato di San Pietro passeggiando tra gradinate, alberi e fontane lì dove prima correvano 3.000 auto l'ora che ora scorrono invisibili sottoterra, in un nuovo tunnel. E' il colpo d'occhio - davvero sorprendente per chi la conosceva prima - di Piazza Pia, l'opera maggiore e più simbolica del Giubileo 2025, inaugurata questa mattina a 24 ore dall'apertura dell'Anno Santo.
Opera dei record, è stato detto. Innanzitutto i numeri: 450 giorni di cantiere Anas e 85,3 milioni di investimento per realizzare, parola del sindaco Roberto Gualtieri, "la più grande area pedonale di Roma". La nuova piazza misura 7.000 metri quadri, lastricati con 450 mila sanpietrini, e può ospitare 150 mila persone. Al centro, in asse con via della Conciliazione, due grandi fontane rotonde, pensate per riflettere il cielo ed evitare l'effetto 'isola di calore' dando frescura a turisti e pellegrini.
La piazza poi sale con delle lunghe gradonate verso la spalletta del lungotevere, insinuandosi alla sinistra della Conciliazione e offrendo prospettive inedite della città. Ad abbellire il tutto sono stati piantati dei filari d'alberi che cresceranno nei prossimi anni dando ombra e bellezza al nuovo paesaggio, che ora arriva, in un unica prospettiva, fino a Piazza San Pietro. Sarà il percorso che tanti pellegrini percorreranno per arrivare alla Porta Santa, magari arrivando da Ponte Sant'Angelo, anch'esso appena ristrutturato coi fondi del Giubileo e mai così splendente.
L'altra faccia del maxi-cantiere, molto cara a chi a Roma ci vive, è il tunnel: 'solo' 130 metri, ma una sfida ingegneristica impressionante. Sono stati coinvolti 110 operai su tre turni 24 ore su 24, per uno scavo di 35 mila metri cubi di terra. Il passaggio tecnicamente più difficile è stato lo spostamento, senza mai interrompere il servizio, di due collettori fognari, realizzando un unico grande collettore scatolare. Proprio durante lo scavo sono emersi numerosi reperti archeologici: il primo è stato una fullonica, cioè una lavanderia dell'antica Roma dell'età imperiale; poi, sotto di essa, nientemeno che il Portico di Caligola, noto alle fonti storiche. Del figlio di Agrippina è stata trovata persino la 'firma', iscritta su un tubo di piombo per l'acqua. Entrambi i ritrovamenti sono stati rimossi a tempo di record dalla Soprintendenza - con 60 professionisti impegnati negli scavi - e saranno esposti prossimamente nei Giardini di Castel Sant'Angelo.
Il sottovia prolunga il tunnel già esistente che fu realizzato per il Giubileo del 2000 e ne replica le dimensioni: tre corsie, due larghe tre metri e una da 3 metri e mezzo con due passaggi pedonali di servizio. "Dato il particolare contesto, fortemente urbanizzato e caratterizzato dalla presenza di edifici storici e di pregiato valore archeologico - spiega Anas - si è optato per lo scavo con la tecnica 'cut and cover' o 'top down', che ha permesso di lavorare contestualmente in superficie e all'interno del sottopasso consentendo così un'accelerazione dei tempi".
Vecchio e nuovo tratto sono ora un tutt'uno, indistinguibili per chi lo percorre, accuratamente rifiniti nella segnaletica e nei rivestimenti. Subito dopo il taglio del nastro della piazza, questa mattina, è stato dato il via al traffico sotterraneo. La prima auto a percorrerlo, salutata dalla premier Giorgia Meloni insieme al sindaco Roberto Gualtieri e al ministro Matteo Salvini, è stata una 500 bianca. Al volante una donna: "Lei è la prima" le hanno gridato i cronisti. "Lo so" ha risposto con un sorriso, prima di imboccare, seguita dalle altre auto, il nuovo grande sottovia della Capitale.