(ANSA) - MILANO, 09 GEN - "Se il tema è fermare una persona
che sta scappando, non posso metterla in una condizione di
pericolo": l'ex capo della polizia Franco Gabrielli, ora
consulente alla Sicurezza del sindaco di Milano intervistato a
24 Mattino su Radio 24 ha parlato dell'inseguimento in cui è
deceduto lo scorso 24 novembre Ramy Elgaml spiegando che "è
ovvio che quella non è la modalità corretta con cui si conduce
un inseguimento perché c'è pur sempre una targa, un veicolo".
"Esiste un principio fondamentale - ha spiegato - ed è quello
della proporzionalità delle azioni che devono essere messe in
campo per ottenere un determinato risultato: io posso
addirittura utilizzare un'arma se è in pericolo una vita, ma se
il tema è fermare una persona che sta scappando, non posso
metterla in una condizione di pericolo.
La vicenda, per cui sono indagati Fares Bouzidi, il ragazzo
che guidava lo scooter su cui era anche Ramy, e alcuni
carabinieri ha scatenato la polemica politica che Gabrielli,
parlando anche di "eccessiva criminalizzazione degli operatori
delle forze dell'ordine", vorrebbe frenare.
"Non ci dividiamo - ha invitato - sempre da chi fa la difesa
a prescindere, che ad esempio dal mio punto di vista è un
atteggiamento pericoloso perché la difesa a prescindere
introduce un elemento di senso di impunità, e dall'altra
l'accusa a prescindere cioè la criminalizzazione a prescindere e
il fatto che le forze di polizia siano sempre o debbano essere
sempre sul banco degli imputati". (ANSA).
Gabrielli, l'inseguimento di Ramy non fatto in modo corretto
Ex Capo Polizia, no a criminalizzazione delle forze dell'ordine