Cronaca

Cosa sappiamo di Mohammad Abedini Najafabadi, "l'uomo dei droni"

Gli Stati Uniti lo accusano di sostegno ai Pasdaran e di violazione delle leggi Usa su esportazioni e sanzioni

Redazione Ansa

Mohammad Abedini Najafabadi, presunto "uomo dei droni", è un ingegnere iraniano di 38 anni fermato all'aeroporto Milano Malpensa, su mandato di arresto internazionale, il 16 dicembre scorso, tre giorni prima dell'arresto della giornalista Cecilia Sala in Iran.

Video Il legale di Abedini: 'Commosso da Cecilia Sala, preghera' per lei'

Sull’uomo, trasferito poi nel carcere milanese di Opera, pendeva dal 13 dicembre il mandato di arresto ai fini di estradizione, richiesta formalizzata dagli Stati Uniti. 

Di cosa è accusato negli Usa Mohammad Abedini Najafabadi? L'iraniano viene accusato di supporto ai Pasdaran di Teheran e, assieme ad un complice arrestato negli Usa, di cospirazione per esportare componenti elettronici dagli Stati Uniti all'Iran, in violazione delle leggi statunitensi sul controllo delle esportazioni e sulle sanzioni

Accuse che Abedini ha sempre respinto e che lo hanno portato a chiedere gli arresti domiciliari. Mercoledì prossimo si sarebbe dovuta tenere l'udienza per discutere sulla eventuale scarcerazione. Accuse su cui però, ha precisato stamani il Ministero della Giustizia, non ci sarebbero riscontri "emergendo con certezza unicamente lo svolgimento, attraverso società a lui riconducibili, di attività di produzione e commercio con il proprio Paese di strumenti tecnologici avente potenziali, ma non esclusive, applicazioni militari". Ciò che senza dubbio ha pesato è stato il lavoro diplomatico su tre tavoli della premier Giorgia Meloni che ha ottenuto il rilascio di Cecilia Sala, il cui arresto si è intrecciato con la vicenda dell'iraniano.

 

Video Abedini, il legale: 'Nella valigetta sequestrata c'erano pc, sim e documenti'

Abedini, ingegnere con permesso di soggiorno in Svizzera e soprannominato "l'uomo dei droni", nel 2011, dopo la laurea, ha fondato con due soci l'azienda San'at Danesh Rahpooyan Aflak, la Sdra. Nel 2015, a Losanna come ricercatore, prosegue la sua attività commerciando in componenti per sistemi di navigazione, utilizzabili su droni militari, ordinandoli in America.

Dopo aver messo a punto dei microtelecomandi che diventeranno il sistema di navigazione Sepehr per i droni dei pasdaran, nel 2018, ha fondato una nuova società, svizzera, la SadraLab, con la quale, per l'accusa, avrebbe fornito, con un complice naturalizzato in Usa e ora in un carcere statunitense, supporti tecnologici per i pasdaran.

Al momento dell'arresto gli sono stati sequestrati, pc, smartphone, chiavette usb e schede tecniche al momento in custoditi in una cassaforte della procura di Milano, dove è aperta una indagine conoscitiva. Materiale che interessa molto gli Usa e che non è escluso possa essere consegnato via rogatoria.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it