Cronaca

Il vescovo di Ischia, "preghiamo e non giudichiamo don Antonio"

Messa nella parrocchia del prete dimessosi dopo una relazione

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 GEN - Ha terminato la sua omelia chiedendo ai fedeli presenti in chiesa una preghiera particolare per don Antonio e per tutti quelli che vivono questi "momenti particolari", "senza giudicare", monsignor Carlo Villano, vescovo di Ischia, che oggi pomeriggio ha celebrato la messa nella parrocchia della Natività di Maria Santissima e Sant'Alfonso Maria de'Liguori retta fino a pochi giorni fa dal sacerdote coinvolto nella relazione con una donna sposata e madre di due figli che si è poi dimesso, una vicenda che continua a suscitare clamore.
    "Sono giorni particolari, è una celebrazione che assume un significato particolare, ma noi vogliamo confidare tutti nel Signore che accompagna e guida i nostri passi. Invochiamo il dono della sua Misericordia e chiediamo perdono per tutti i nostri peccati, per tutte quelle volte che non abbiamo vissuto la bellezza della nostra fede", ha detto Villano davanti ad una chiesa piena.
    La cerimonia religiosa è stata concelebrata insieme al nuovo parroco che da oggi sostituisce don Antonio e che monsignor Villano ha voluto ringraziare: "Ringrazio don Carlo Busiello che ha voluto subito raccogliere l'invito ad essere amministratore di questa comunità parrocchiale". Poi, ai fedeli, ha rivolto un appello: "Chiedo a tutti di vivere questo momento come un tempo che il Signore ci dona, anche se talvolta è un tempo di sofferenza e di prova. Viviamo con fede questo momento, in quella prospettiva evangelica di cui tanto abbiamo bisogno. Che Dio ci aiuti e sostenga e ringrazio tutti voi per questo cammino in Chiesa che facciamo insieme".
    Dopo la messa, ai microfoni dei cronisti che lo hanno intervistato il vescovo ha aggiunto: "Qualche giorno fa don Antonio mi ha comunicato l'accaduto e le sue intenzioni: abbiamo cercato di accompagnarlo in questo momento, spero che ora possa ritrovare la dimensione di ascolto e discernimento con sé stesso e con le persone coinvolte in questa vicenda; questo deve essere il momento dell'ascolto, del silenzio e della preghiera. Nessuno può farsi giudice del prossimo ed io non mi sento di giudicare don Antonio. Preghiamo per la famiglia coinvolta sperando che tutto possa ricomporsi e risolversi secondo i desideri e per il bene di tutti". (ANSA).
   

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