(ANSA) - MILANO, 16 GEN - La pm di Milano Maura Ripamonti ha
chiesto una condanna a 13 anni e 4 mesi di reclusione per
Hassine Hamis, il 37enne marocchino irregolare che la sera
dell'8 maggio dello scorso anno, alla stazione di Lambrate,
tentò di uccidere a coltellate il viceispettore della Polizia
Christian Di Martino, che riuscì a salvarsi grazie
all'intervento dei colleghi e a delicate operazioni chirurgiche
al Niguarda.
La gup Silvia Perrucci, nel processo con rito abbreviato che
arriverà a sentenza il 23 gennaio, ha respinto una richiesta
della difesa di perizia psichiatrica ritenendo Hamis non
afflitto da patologie psichiatriche, mentre il poliziotto,
assistito dall'avvocato Massimo Del Confetto, si è costituito
parte civile.
Poi, gli vengono contestate anche le lesioni ai danni di una
donna che quella sera venne colpita alla testa da "sassi" presi
"dalla massicciata ferroviaria" e che il 37enne lanciò
dall'alto su una via adiacente alla stazione. E pure quella di
"attentato alla sicurezza dei trasporti", perché scagliò quelle
pietre contro "treni in movimento". Infine, è imputato pure per
danneggiamento di un treno regionale.
Oggi l'imputato, difeso dalla legale Tiziana Bacicca, ha
anche reso dichiarazioni davanti al gup, continuando a sostenere
che non si fosse accorto che si trattava di un poliziotto, che
era "perseguitato da alcune persone" e che abusava di Rivotril,
ossia benzodiazepine. (ANSA).
Tentò di uccidere poliziotto a Milano, chiesti oltre 13 anni
Processo abbreviato sul caso di Lambrate. Gup, 'niente perizia'