Le misure anti Covid erano ingiuste e i cittadini hanno diritto a un risarcimento di 10 euro per "danni non patrimoniali". Dopo anni di tentativi nei tribunali di tutta Italia, e qualche sporadico successo relativo a casi singoli e specifici, il popolo dei No Vax e dei No Pass miete la sua vittoria ad Alessandria, dove un giudice di pace ha dato ragione a una ventina di persone che avevano fatto causa alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
I ricorrenti avevano contestato l'intero pacchetto della normativa anti Covid a cominciare dalla dichiarazione di "stato di emergenza nazionale" del 31 gennaio 2020, sostenendo di essere stati "costretti a comportamenti non desiderati in modo ricattatorio a fronte di benefici inesistenti per quanto concerne il contenimento dell'emergenza epidemica".
I legali di Palazzo Chigi si erano opposti, ma il magistrato onorario Paolo Olezza ha respinto tutte le loro eccezioni e poi ha giocato il jolly: "le posizioni espresse all'attuale credibile Consiglio dei ministri" sull'affare Covid sembrano "quasi una sorta di confessione stragiudiziale del carattere illecito della normativa".
Il riferimento è ai commenti che hanno accompagnato il decreto 202 del 2024 sullo stop delle multe ai No Vax e, in particolare, alle parole di politici "autorevoli" come il vicepremier Matteo Salvini, il sottosegretario Marcello Gemmato e Marco Lisei, presidente della commissione d'inchiesta. Parole che contengono "tesi opposte" da quelle sostenute dalla Presidenza del Consiglio "vanificando non poco la credibilità delle difese".
Palazzo Chigi aveva anche opposto il "difetto di giurisdizione" perché "l'attività legislativa è espressione del potere politico". Il giudice Olezza ha risposto che è competente perché "non è chiamato a invadere la funzione sovrana" di governo e parlamento, ma solo capire se c'è un illecito civile.
Poi però ha snocciolato il rosario No Vax: "il diritto alla salute non gode di una superiorità rispetto agli altri diritti fondamentali", gli effetti della legislazione d'emergenza presentano "aspetti inquietanti", le persone sono state costrette a "inocularsi farmaci sperimentali", negli Stati dove non c'era il lockdown ci sono stati meno contagi e meno morti.
Fra gli strateghi legali del ricorso c'è un esperto avvocato di Casale Monferrato, Alberto Costanzo, candidato a governatore del Piemonte alle ultime elezioni (si ricorda la sua proposta di far battere alla Regione una moneta propria). La sentenza circola da qualche giorno su Telegram nelle chat No Vax tra un post dedicato al complotti del Deep State e la foto di un cappio sventolato sulle teste di virologi e ministri, ma è accolta tiepidamente: dieci euro sembrano un po' pochi. La somma però era quella chiesta dai ricorrenti e per il giudice va a ripianare "un danno morale e un danno dinamico-relazionale".
Sul caso interviene Lucia Ronzulli, senatrice di Forza Italia, che parla di "sentenza di una gravità enorme" e di "offesa alle vittime".
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