(Aggiorna e sostituisce il servizio delle 23:36 di ieri) Di Mauretta Capuano (ANSA) - ROMA, 4 LUG - Dopo una battaglia sul filo di lana, ha vinto con 140 voti il Premio Strega 2014 il superfavorito Francesco Piccolo con il suo memoire sulla sinistra italiana, 'Il desiderio di essere come tutti' (Einaudi). Per cinque voti in meno è arrivato secondo Antonio Scurati con 'Il padre infedele' (Bombiani) che ha dovuto rivivere così, nelle ultime ore dello spoglio, una situazione simile a quella del 2009 quando perse per un voto andato a Tiziano Scarpa.
Al tavolo del gruppo Mondadori il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, da quest'anno entrato nel corpo votante dello Strega, con accanto la futura moglie, Michela Di Biase, e qualche posto più in là l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno. "Ho frequentato lo Strega da ospite e poi da scrittore invidioso. E' un premio che valorizza le opere e così le vendite. E' un'occasione importante - ha detto Franceschini - per premiare la letteratura e anche questa è una delle eccellenze italiane. Vinca il migliore". In abito lungo nero, con grandi orecchini verdi, il direttore editoriale della Bombiani, Elisabetta Sgarbi, ha sottolineato: "Penso sia una serata bella perché si torna alla gara sul filo di lana con libri belli. E' un'edizione dello Strega ringiovanita". Che quest'anno si è giocata "una grande battaglia" lo sottolinea anche Paolo Mieli, presidente di Rcs libri. "Fa onore a Scurati partecipare ad un premio dove non è favorito dopo quell'esperienza traumatizzante del 2009. Il rispetto che avevo per lui è aumentato per il modo dignitoso in cui combatte questa partita". Sereno anche Giuseppe Catozzella con 'Non dirmi che hai paura' (Feltrinelli). "Io sono già felice di aver vinto la prima edizione del Premio Strega giovani", ha detto. Anche Francesco Pecoraro, terzo con 'La vita in tempo di pace' (Ponte alle Grazie), è "molto contento per il libro perché così ha visibilità e se ne parla bene, ma per me è solo fatica", dice. E Antonella Cilento, autrice di 'Lisario o il piacere infinito delle donne' (Mondadori), tutta vestita di arancione compreso il ventaglio, dice: "L'arancione è il colore di ogni differenza ed è giusto per il mio romanzo che parla del femminile in tutti i suoi aspetti. Alla fine l'importante è che il libro sia arrivato qui e non è un autofiction, non è legato alla realtà ma è picaresco". A girare tra i tavoli del ninfeo Luigi Abete, Bruno Cagli, il direttore di Raitre, Andrea Vianello, Walter Pedullà, Edoardo Nesi e Lidia Ravera, Vittorio Sgarbi, e l'ex direttore di Raitre Angelo Guglielmi. (ANSA).
Strega: vince il superfavorito Piccolo,Scurati se ne va
Con 140 voti conquista la 68/ma edizione del Premio