Cultura

Il Piper fa 50, da Zero a Patty Pravo ai Pink Floyd

Storico club romano crocevia artisti internazionali

Redazione Ansa

L'ambiente originale era decorato con opere d'arte, tra cui due dipinti di Andy Warhol, alcuni di Schifano e opere di Piero Manzoni e di Mario Cintoli. Contribuì alla sprovincializzazione della musica in Italia attraendo i più famosi complessi beat sulla scena internazionale come i Procol Harum, i Birds e i Pink Floyd, Jimi Hendrix, Genesis oltre a proporre i complessi italiani come i New Trolls, Le Orme e i Pooh, oltre a Renato Zero, Caterina Caselli, Patty Pravo.

Icona degli anni Sessanta e Settanta e fucina di musica e tendenza, il Piper compie mezzo secolo di gloria. Perché nella storica cantina romana di via Tagliamento, inaugurata nel febbraio 1965, mosse i primi passi gente che ha fatto la nostra storia musicale italiana: da Patty Pravo a Renato Zero, le sorelle Bertè, Lucio Battisti, Le Orme, Rocky Roberts. È il secondo locale più antico d'Europa, ha condizionato mode e generazioni di giovani, ha fatto conoscere talenti e lanciato personaggi simbolo della musica italiana, cambiando il modo di vivere la notte. A distanza di 50 anni esatti dalla sua apertura, lo storico Piper Club di Roma festeggia il suo mezzo secolo di storia, con ospiti, amici e immagini uniche.

Era il 17 febbraio del 1965 quando Giancarlo Bornigia e Alberigo Crocetta decisero di dare vita a quello che sarebbe stato il tempio del beat e delle generazioni successive. Per il cinquantenario della nascita del locale - il più longevo d'Europa insieme al Cavern di Liverpool - i figli del suo fondatore hanno deciso di regalare a Roma una serata evento gratuita, in cui ripercorrere attraverso immagini inedite, musica live e dj set, la Storia del Piper Club. Una storia indissolubilmente legata a quella italiana, al costume e alla musica del bel paese, che verrà raccontata con immagini inedite a partire dalle 22.00 e poi, dalle 22.30 con lo spettacolo live "C'era una volta il Piper". Un viaggio all'insegna della musica, in cui un'orchestra di 9 elementi accompagnerà sul palco giovani cantanti in un cronologico e appassionante susseguirsi di successi, alternati ai fatti di cronaca che hanno caratterizzato lo scorrere di questi 50 anni (oltre alla musica). Tutto con ospiti e volti noti, protagonisti di un compleanno speciale.

In occasione di "C'era una volta il Piper...", la musica di Rocky Roberts, Mia Martini, Loredana Bertè, Renato Zero, Nada, Caterina Caselli, Patti Pravo, le tendenze che li hanno lanciati e di cui si sono fatti portavoce, rivivranno così in uno spettacolo di suoni, costumi d'epoca, parole e immagini, sotto la guida di un direttore d'orchestra d'eccezione, Alberto Laurenti, con Angelo Anastasio e Memè Zumbo alle chitarre, Enrico Lotterini alle tastiere e violino, Simone Ceracchi al basso, Chicco Careddu alla batteria, Paulo La Rosa alle percussioni, Renato Vecchio al Sax e Antonino Vitali alla tromba.

A partire dalle 00.30 poi, spazio al Dj set Twist and Shout, per ballare sulle note dei grandi must degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta. Fenomeno di costume, oggetto di vari studi sociologici, ispirava la sua linea artistica a quanto avveniva nel mondo anglosassone, diventando riferimento di successo, presso le nuove generazioni, della svolta musicale italiana con Patty Pravo (soprannominata 'la ragazza del Piper.'), Caselli, i Rokes, l'Equipe '84, i Dik Dik, le Pecore nere, ma anche Mal e i Primitives, Fred Bongusto, Rita Pavone. Negli anni Settanta la linea del Piper si aprì ai generi emergenti in Italia ospitando Lucio Battisti, la Formula Tre, i Ricchi e Poveri, Loredana Bertè, Mia Martini, Zero, non rinunciando però alla presenza di interpreti della musica internazionale dai Genesis agli Sly and family Stone, da David Bowie a Lionel Hampton a Duke Ellington".

Solo le opere d'arte che decoravano il fondale, se non fossero state vandalicamente distrutte in un secondo tempo, servirebbero oggi ad attrezzare un museo d'arte contemporanea. Aprirono il 17 febbraio 1965 con un complesso "rimediato" da Teddy Reno, che allora era impresario in Inghilterra, e tutta Roma vide, stupefatta, i poster giganti di quattro giovanotti con capelli lunghissimi che invitavano a recarsi al Piper Club, e che si chiamavano The Rokes.

Tra i frequentatori Gassman, Zeffirelli, Anna Magnani, Alberto Bevilacqua, Nureyev, Gianrico Tedeschi, Monica Vitti, Albertazzi, Lilla Brignone, Ugo Sciascia, Sandro De Feo, Lina Wertmüller, Renzo Trionfera, Nanni Loy, Renzo Vespignani. Gli anni '80 sono stati quelli dell'ascesa dello storico direttore del locale: Mr. Franz. Poi è stata la volta di Jovanotti, Niccolò Fabi, Gianluca Grignani, Cat Power, Brazilian Girls, Paola & Chiara, Editors, Giuliano Palma & The Blue Beaters e Tiromancino. Nel 2009, invece, è stata inaugurata la rassegna Piper in Rock, manifestazione con la quale si è dato spazio a tanti artisti della scena indie-rock romana.

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