(ANSA) - GENOVA, 12 FEB - Coniugare il cinema dei Salesiani,
punto di riferimento delle domeniche d'oratorio, e il film hot
Cinquanta sfumature di grigio non si può, pena lo scatenarsi
della censura popolare. Ed è stata proprio la mordacchia dei
cittadini di Varazze (Savona) che ha costretto il gestore laico
del cinema Don Bosco a cancellare dalla programmazione il film
che doveva essere proiettato nel fine settimana.
Succede sulla riviera ligure di Ponente, dove le beghine che
frequentano la parrocchia hanno assistito sgomente
all'affissione della locandina del film di cui, evidentemente,
conoscevano bene trama e contenuti. E' scattata la rivolta.
Eppure i Salesiani, proprietari della sala, con la tolleranza
che distingue quell'ordine religioso hanno fatto sapere che per
loro non c'era "nessun problema, il film poteva essere
proiettato". Anzi, avrebbe anche fatto cassa visto che
'Cinquanta sfumature di grigio' è la pellicola più attesa
dell'inverno. Nulla da fare: loro, le pie donne, non hanno
desistito e hanno utilizzato armi pesanti per dire no al
sadomaso e al bondage in casa salesiana.
Un tourbillon di lettere di proteste, telefonate, insomma una
cascata di indignazione senza sfumature è piovuta sulla testa
dei poveri salesiani e del gestore. Picchia e mena, la
programmazione è stata cancellata, cancellazione che è stata
annunciata con un triste foglietto attaccato nella bacheca che
ospitava la locandina. Un foglietto sul quale è stato scritto
così: "Informiamo il pubblico che il film non verrà proiettato,
non per nostra volontà". Firmato, il gestore. Gestore il quale
lamenta "la multa da pagare per la mancata proiezione. Ci sono
dei contratti da rispettare, era novembre che avevamo comprato
la pellicola". E infatti la multa arriverà, e pure salata. Ma
vuoi mettere con la tutela della morale degli adolescenti.
(ANSA).
Cinema: 50 sfumature grigio in sala Salesiani, è rivolta
A Varazze salta proiezione, multato gestore