Cultura

Venezia: Golino, la mia eroina capasciacqua

Protagonista, Per amor vostro fatto contro tutti ma ora felice

Valeria Golino

Redazione Ansa

Se prenderà la Coppa Volpi come migliore attrice solo Dio, o meglio Alfonso Cuaron lo sa (la giuria è deportata alla Biennale a Venezia per deliberare) e si vedrà. Oggi Valeria Golino, bellissima, 50 anni ad ottobre, attrice, regista, una Coppa Volpi nell'86 per Storia d'amore di Citto Maselli, si gode il momento, i complimenti che riceve e che scacciano tutte le amarezze di un "film miracolo".
    E' protagonista assoluta di Per amor vostro, il film di Giuseppe M. Gaudino in concorso alla Mostra di Venezia, in cui interpreta Anna, una donna che nella vita passando sopra fatti e incontri, "tanto sono cose da niente", ha finito per diventare lei stessa, dice in un'intervista all'ANSA, "un niente" fino a trovare il coraggio di cambiare il destino.
    - Chi è Anna Ruotolo in Schiavone? "Sono una donna fragile, capasciacqua, testavuota, che però è tante altre cose insieme che convivono e poi esplodono. Ho pensato di avere tante cose in comune con lei, in qualche momento il personaggio di Anna si sovrapponeva a me stesso, ma Beppe - il regista, ndr - mi riportava a posto perché anche se avevamo una sceneggiatura il testo non era mai definitivo, voleva spiazzarci non facendo della storia di Anna qualcosa di prevedibile".
    - Come ha preparato il personaggio, a quali suggestioni si è lasciata andare? "Anna è una donna che non puoi non amare, una donna buona, che cerca di tenere insieme tutto, almeno fino ad un certo punto e che per i figli, con la predilezione per Arturo sordomuto, 'per amor vostro' appunto, trova il cambiamento. Un personaggio meraviglioso ma non lineare. Non restava, per prepararlo, che entrare nell'universo immaginario di Gaudino".
    - E poi c'è Napoli, quanto conta nella storia? "Avevo girato nella città in cui sono nata due film, La guerra di Mario di Capuano e La Kryptonite nella borsa di Cotroneo. Napoli è un veicolo perfetto della storia, una città che è un recipiente dell'immaginario, accoglie tutto, il bene e il male, un luogo estremo potente che Gaudino riporta quasi come un girone dantesco. Napoli è un luogo astratto".
    - Per questo film ha imparato il linguaggio dei segni e si è spesa molto, cosa resta di Per amor vostro? "Per un bel po' di tempo mi ha fragilizzato, mi ha fatto sentire come Anna, speravo di non deludere, di essere riuscita a dare quello che Beppe voleva. Ora sto meglio".
    - Per amor vostro è un film miracolo, perché? "E' stato fatto contro tutto e tutti, quasi solo ostacoli nella nostra strada, dalle difficoltà sulle location alla produzione, alle istituzioni. Lo volevamo fare, ma ha rischiato come tanti film italiani di non potersi fare fino a che tanti piccoli produttori hanno partecipato magari con poco. Un film testardo come noi, con una piccola troupe, un mini cast tecnico, un budget minuscolo - 700 mila euro, ndr - e oggi siamo qui a Venezia, in concorso, e sento su di noi, su di me, la carezza della serenità".

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