Cultura

Più libri: Brask, Sidis era un nuovo Einstein

Scrittore danese racconta storia del genio della prima metà '900

Redazione Ansa

Poteva essere "un nuovo Einstein' quel genio di William Sidis che a 18 mesi leggeva il New York Times, a 4 anni ha imparato da solo greco e latino e a 6 memorizzava all'istante ogni testo che sfogliava. Ma "avrebbe dovuto scrivere i suoi libri senza pseudonimo e accettare di essere la figura pubblica che meritava. Non è successo a causa dell'infanzia tragica che ha vissuto" dice all'ANSA lo scrittore danese Morten Brask che a questo bambino e uomo prodigio ha dedicato il romanzo con cui si fa conoscere in Italia: "La vita perfetta di William Sidis' (Iperborea).

   "Ho capito che avrei scritto un romanzo su di lui mentre leggevo un articolo su una rivista in cui si parlava di quest'uomo e del suo straordinario quoziente d'intelligenza. Non avevo mai sentito parlare di lui e pochi lo conoscevano. Mi sono documentato e ho capito che toccava a me ridargli voce. Questo è il primo romanzo su Sidis" racconta Brask, laureato in cinema, a Roma per la fiera della piccola e media editoria 'Più libri, più liberi'. Nella città eterna, lo scrittore, originario di Copenaghen, è ospite per due mesi dell'Istituto Culturale danese, vicino a Villa Borghese, per scrivere il suo nuovo romanzo.

    "Sidis è rimasto nel silenzio perché non ha mai avuto la possibilità di farsi quel nome che si sarebbe meritato. Il suo percorso si è sviluppato al contrario: ha iniziato al massimo e poi si è spento nell'oblio".
    Vissuto tra New York e Boston nella prima metà del Novecento, figlio di immigrati ucraini di origini ebraiche, Sidis inventò anche una nuova lingua, il vendergood, e a 11 anni presentò ad Harvard la sua teoria della Quarta dimensione.

    "Sidis - spiega Brask - non era in connessione con questo mondo. Viveva e pensava in una dimensione diversa che è tipico delle persone di straordinaria intelligenza. Era come se vivesse sulla cima di una montagna e guardasse gli altri dal basso. Era una persona molto sola. Da docente scrisse diversi libri in greco antico sorprendendosi che nessuno studente fosse in grado di leggerli".

    'La vita perfetta di William Sidis' si basa essenzialmente su fatti documentati. "Sarebbe potuto essere tranquillamente una biografia, invece ho voluto farne un romanzo. Trasferire - spiega l'autore - le informazioni che avevo in scene romanzesche. Ho fatto riferimento ad articoli, a lettere, ma ho creato i dialoghi, sono entrato nella mente del protagonista.

    Spesso si dice che la narrativa rende la storia più vera, è questo il caso. Se si facesse un film da questo libro vorrei che Sidis avesse il volto dell'attore che ha fatto Lo Hobbit".

    A Brask piace leggere e scrivere libri che "abbiano un fondamento reale, ma il prossimo sarà meno legato a fatti storici perché non ho voglia di affrontare il duro e lungo lavoro di ricerca che comporterebbe" dice. Quello che è certo è che "mi piacciono i soggetti estremi. Nel romanzo che sto scrivendo - racconta - una donna torna a casa e dice al marito di essere stata stuprata e il trauma dell'uomo si rivela superiore a quello di sua moglie". 

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