Reazioni contrastanti con dissensi - c'è chi ha gridato vergogna - e qualche tiepido applauso, ma dopo molte risate a scena a aperta nel corso della proiezione, al termine della prima stampa di "Piuma", il film di Roan Johnson, secondo italiano in gara per il Leone d'oro. Il film era stato definito dal direttore della mostra Alberto Barbera come un'ottima commedia in conferenza stampa a Roma, in occasione della presentazione del cartellone di Venezia 73.
Protagonisti due giovani diciottenni Cate (Blu Yoshimi) e Ferro (Luigi Fedele) alle prese con una gravidanza inattesa e per la quale non sono affatto preparati.
Piuma, una commedia che fa ridere adatta a tv - Qualcuno uscendo dalla contestata e fredda accoglienza con tanto di ''vergognaaa!!'' per Piuma di Roan Johnson ha detto ''sembra nonno Libero'' (di un Medico in famiglia). E aveva ragione. Perché il secondo film in concorso per l'Italia in questa 73/ma edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica è solo un buon prodotto di tv popolare, che avrebbe una degna posizione nel palinsesto della tv generalista, ma non sembra avere i numeri per essere presentato in gara ad un grande festival. E non si tratta di integralismo cinefilo, né il fatto che Piuma sia una commedia, genere nobilissimo come ha dimostrato solo ieri il bel film argentino El ciudadano ilustre di Mariano Cohn e Gaston Duprat apprezzato da pubblico e critica. E così, alla fine, in questa edizione del festival, diventa davvero incomprensibile l'esclusione dal concorso di un film, seppur imperfetto, come Indivisibili di Edoardo De Angelis. Cosa racconta il film, tra l'altro ben girato e con bravi attori e che sarà in sala dal 20 ottobre con Lucky Red? Parla di due diciottenni alle prese con una gravidanza difficile da vivere per la loro evidente immaturità. Si tratta della dolce e fragile Cate (Blu Yoshimi) e del confusionario Ferro (Luigi Fedele). In controtendenza i due decidono che questa bambina, Piuma, alla fine vogliono tenerla. E così nella commedia seguiamo, mese per mese, la loro 'sgarrupata' esistenza e soprattutto quella delle loro famiglie. Oltre a dover preparare la maturità, Cate e Ferro dovranno rinunciare all'atteso viaggio in Marocco. Alle mille difficoltà personali si aggiungono quelle delle loro famiglie. Cate vive con il padre separato (Francesco Colella), uno sbandato che, come dice la stessa figlia ''unico italiano che si è fatto lasciare da una rumena''. Per Ferro invece il piacere e le difficoltà di una famiglia più strutturata, con padre toscano con un carattere sempre sopra le righe (un bravissimo Sergio Pierattini) e madre domina (Michela Cescon). E ancora, nella famiglia del ragazzo un nonno-nonno come Lino (Bruno Squeglia). Quello che succede a questi due ragazzi nei lunghi nove mesi di gravidanza è davvero inverosimile e alla stesso tempo rientra nei canoni della commedia leggera. E va detto che il film è davvero divertente, ma quando lo si vede si pensa al divano di casa.
Venezia: per Piuma risate e fischi alla prima stampa
La sesta giornata della Mostra del Cinema