"Mio padre non ha mai chinato la testa davanti alle violenze, alle aggressioni, a tutto quello che lui e mia madre hanno subito, perché era impensabile nel suo gusto di vivere". Così il figlio di Dario Fo, Jacopo, ricordando la "passione civile" e gli insegnamenti del padre quando era in vita.
"In questo momento - ha sottolineato Jacopo - ci sono una serie di giornalisti che stanno facendo un'operazione ridicola", dicendo che Dario Fo ha avuto "un colpo di fortuna ad essere censurato" perché questo "gli ha dato successo. Ricordano - ha continuato il figlio - quando fu censurato perché parlava dei morti sul lavoro, ma dimenticano quando denunciò che in Sicilia c'era la mafia".
Dopo questo fatto, ha ricordato ancora Jacopo commosso, "i miei genitori ricevettero una lettera scritta con il sangue umano in cui scrivevano tutte le torture che io avrei subito, a 7 anni, con un bara bianca, segno di esecuzione e morte. Per mesi sono andato a scuola scortato dai carabinieri. Allora come si fa a non vedere che i miei genitori hanno pagato col sangue?".
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