Cultura

Donne e batteria, un connubio vincente

Da Moe Tucker a Carla Azar, ma la leggenda è Viola Smith

Redazione Ansa

Questa settimana il tema è le donne e la batteria. Oggi, per fortuna, vedere una donna dietro piatti e tamburi è un fatto abituale. Il peggior commento che si possa rivolgere a queste musiciste è di essere “la donna migliore che ... “. Ovviamente sono bravissime e basta. C'è voluto però molto tempo prima che la batteria diventasse uno strumento di uso comune nel mondo femminile. Come sempre, è stato necessario il contributo di alcune pioniere prima che il Punk imponesse la figura della donna batterista come un atto di liberazione da ruoli precostituiti. Quella che leggerete è una galleria, ovviamente incompleta, di figure diverse tra loro per età e stile ma che compongono un affresco musicale ricchissimo e variegato. Con un'avvertenza: la storia più incredibile, una di quelle leggende che può creare solo la musica, arriva alla fine: è la storia di Viola Smith, 108 anni, la più anziana musicista professionista vivente: un fenomeno alla Gene Krupa che ha tenuto la sua ultima performance nel giorno in cui ha compiuto 106 anni.

MOE TUCKER – THE VELVET UNDERGROUND – Sta ai Velvet Underground esattamente come Ringo Starr e Charlie Watts stanno ai Beatles e i Rolling: indispensabile. In questi casi non è un discorso di tecnica ma di quella rara capacità di creare un sound inconfondibile e sopratutto inimatibile. Maureen “Moe” suona in piedi, senza utilizzare la cassa, con un drumming apparentemente elementare ma dal timing impeccabile che ha il suo fascino nell'essere avanti rispetto al suo tempo. I Velvet Underground sono stati una delle band più importanti e influenti della storia del rock. Non sarebbe stato lo stesso senza il drumming e il fascino androgino di Moe Tucker che hanno fatto scuola. L'esempio più facile: Meg White.

KAREN CARPENTER – Con i suoi fratelli, nei Carpenter all'alba degli anni '70 è stata una delle prime donne batteriste star del mondo del pop. Una virtuosa, con un grande senso dello show e un multiforme talento di cantante e polistrumentista. Purtroppo la sua è una triste storia di gravissimi disturbi alimentari che l'hanno portata a una morte prematura a soli 33 anni.

GINA SCHOCK – THE GO GO'S – Quando a cavallo tra gli anni '70 e '80, dopo il terremoto del punk, ci fu l'esplosione dei gruppi al femminile, Gina Schock teneva insieme con un drumming roccioso che nascondeva grandi capacità teneva insieme il rock venato di pop di una band che ha fatto furore. Non è un caso che due delle hit più famose cominciano con un due intro di batteria. Dopo lo scioglimento definitivo del gruppo, Gina ha continuato la sua attività di batterista ma ha cominciato anche una fortunata carriera di autrice che l'ha vista firmare brani per Miley Cyrus e Selena Gomez.

SHEILA E – Se oggi esistono le batteriste super star il merito è suo. Sheila è l'erede più giustamente celebrata della dinastia di percussionisti degli Escovedo, la famiglia di Peter, percussionista straordinario. Semplicemente un fenomeno: bellissima, con un senso dello spettacolo inarrivabile, è ancora oggi una dei migliori specialisti del suo strumento. A portarla nella leggenda è stato Prince di cui è stata uno dei partner più fedeli. I suoi video sia con Prince che da sola non hanno bisogno di commenti per il virtuosismo messo al servizio dello spettacolo, anche quando suona le percussioni. Il momento più alto della sua carriera il tour di Prince di “Sing O' The Times”, uno dei concerti più belli della storia.

TERRY LINE CARRINGTON – Per il jazz, un ruolo simile a quello avuto da Sheila E. Un prodigio musicale, ha cominciato a suonare da bambina, a 11 anni ha vinto una borsa di studio al Berkelee College di Boston (la scuola di jazz più importante del mondo), a 16 anni ha avuto come mentore Jack DeJohnette e ha cominciato a suonare regolarmente con gente del calibro di Stal Getz, Lester Bowie, Pharoa Sanders. Da allora da Herbie Hancock a Wayne Shorter praticamente non c'è star del jazz (ma ha collaborato anche con Santana) che non abbia suonato con lei.

JODY LINSCOTT – Una percussionista poco nota al grande pubblico ma con un curriculum impressionante e una bella storia personale. Jody è americana ma nel 1971 è andata in Inghilterra per una vacanza e non è più tornata indietro. Una percussionista dallo stile spettacolare che ha suonato con il gotha dello star system internazionale: David Gilmour, gli Who, Paul McCartney, Elton John, Jay-Z, Bee Gees, Eric Clapton. Se volete vedere qualcosa di speciale guardate il concerto che Pete Townsend ha tenuto con una big band nel 1985 con David Gilmour come ospite: la sua interazione con Simon Phillips, super virtuoso della batteria, è entusiasmante.

SAMANTHA MALONEY – Batterista metal potentissima con una solida fama di musicista affidabile specializzata nell'entrare nelle band in difficoltà: è entrata nelle Hole quando Patty Schemel, altro personaggio importante per il drumming al femminile, aveva lasciato la band di Courtney Love, nei Motley Crue quando Tommy Lee se n'era andato e negli Eagles of Deat Metal quando Josh Homme viveva un momento di transizione rispetto al gruppo. Il fatto di essere un musicista di transizione le ha impedito di registrare gli album più famosi di queste band. Anche perchè nel frattempo ha cominciato una carriera come vice presidente responsabile della sezione che si occupa di mettere sotto contratto i nuovi talenti.

CINDY BLACKMAN – Come Sheila E, è tra le donne che si sono guadagnate il ruolo di star dei concerti. Il grande successo è arrivato come batterista di Lenny Kravitz, con il quale si è imposta per il suo groove furioso e un'immagine a dir poco spettacolare. Cindy in realtà è una musicista dalla preparazione solidissima: basti pensare che il suo maestro è stato Alan Dawson, grande batterista ma sopratutto uno dei grandi insegnanti della storia, l'uomo che ha trasmesso i rudimenti dello strumento a Tony Williams (che è il punto di riferimento artistico della Blackman). Quando non è impegnata con un grande tour, si dedica al jazz a livelli altissimi (Joe Henderson, Kenny Barron). Oggi è felicemente sposata con Carlos Santana che le ha chiesto di sposarla quando erano in tour insieme, durante un concerto a Chicago nel 2010.

NIKKI GLASPIE – Oggi una delle più brave in circolazione. Si è formata a New Orleans ed è emersa grazie alla sua collaborazione con Ivan Neville, prima di essere reclutata da Beyoncé con la quale ha lavorato per cinque anni. Oggi suona con una trio di virtuosi, i Nth Power ed è una musicista richiestissima sul mercato.

SARAH TOMEK – E' una ragazza di New York che da tempo, dopo una dura gavetta, si è imposta a Nashville, oggi una delle scene musicali più ricche, creative e competitive del mondo. Figlia di un batterista mai arrivato al successo ma che l'ha fatta crescere con una disciplina musicale ferrea, Sarah è arrivata al successo internazionale quando Steven Tyler l'ha chiamata l'anno scorso per il suo tour lontano dagli Aerosmith. Tyler, oltre che cantante, è un batterista ed è famoso anche per le sue richieste molto specifiche, Ne sa qualcosa Joey Kramer, che da decenni viene maltrattato dal suo cantante star. Solo il fatto che sia stato Tyler a chiamarla dimostra la sua affidabilità.

CARLA AZAR – Nell'ambito della scena contemporanea, ha pochi rivali quanto a creatività e originalità. Un super talento che canta, suona anche chitarra, basso e tastiere, compone musica. Fa parte regolarmente degli Audiolux ma il suo nome è esploso grazie a Jack White, una delle menti migliori oggi in circolazione nel mondo della musica, che, da batterista, l'ha chiamata a suonare in tre dei suoi album solisti (“Blunderbluss”, “Lazaretto” e “Boarding House Rich”) nonché in tour. Per capire di quale sia il livello, basta ascoltare uno dei concerti di Jack White.

VIOLA SMITH – L'abbiamo anticipato: una leggenda. Ha 106 anni, è ancora lucida. Già negli anni '20 suonava con l'orchestra di famiglia nel circuito del vaudeville. Nel 1938 ha fondato le Coquette, un'orchestra tutta al femminile di cui ovviamente era la star con un drum set mastodontico: sembra essere stata la prima ad usare la doppia cassa. Ha suonato con la National Symphony Orchestra, con Ella Fitzgerald, negli anni '60 era nell'orchestra per la prima produzione a Broadway di “Cabaret”, ha rifiutato l'ingaggio con Benny Goodman e Frank Sinatra (con il quale pare abbia avuto un breve flirt). Già nel 1942 su Down Beat, “la Bibba del Jazz”, ha scritto un articolo per sostenere il ruolo delle donne nella musica. Per chiudere in bellezza questa carrellata cercate su Youtube Frances Carroll & Her Coquettes featuring Drummer Viola Smith ... e brindate alla salute della prima donna che ha dimostrato al mondo che anche la batteria non è una questione solo da uomini.

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